giovedì 29 gennaio 2009

Come si conquista la libertà



La mancanza di libertà, sia esterna che interna, provoca sofferenza. In taluni casi l'aiuto di uno psicologo per sciogliere alcuni nodi, o almeno comprenderne l'origine, è fondamentale. Fare chiarezza aiuta a superare l'ostacolo. Ma chi veramente aiuta l'uomo a diventare libero è Dio. Gesù disse: "Io sono la Via, la Verità e la la Vita."

La Via: Gesù ci mostra come raggiungere la santità.

Echeggia nel mio spirito la domanda che fece Pilato a Gesù: "Che cos'è la Verità?" Gesù ha risvelato ciò che il Padre è veramente: Amore. Gesù a sua volta è Dio e quindi la Verità.

La vita: Gesù è la Vita eterna, la gioia.

In un altro passo dice: "La Verità vi farà liberi"...Gesù stesso è la nostra Libertà! Matematico, no?

mercoledì 28 gennaio 2009

Libertà personale

L'uomo è soggetto ai condizionamenti esterni e alle reazioni del suo carattere. La psicologia ha compiuto molti passi in avanti nella scoperta dell'uomo. Ha scoperto che il feto, nella pancia della mamma, risente dell'ambiente esterno e dalle condizioni di esso. Egli risente anche delle emozioni e dei sentimenti della madre. Il bambino comprende, già nello stadio di formazione, se è desiderato o meno. Sappiamo anche che, nella formazione psicologica del bambino, sono fondamentali i primi tre anni di vita. I genitori, pur volendo bene al figlio, possedendo a loro volta delle ferite, possono sbagliare nel loro agire e influiscono sulla psiche del bambino con le loro imperfezioni. Il bambino cresce quindi condizionato dal suo stesso carattere e dall'ambiente familiare. Le successive esperienze forgeranno il loro carattere, fino a che questo, nell'adolescenza, possiederà lineamenti ben definiti.
L'uomo, quindi, si trova a lottare contro alcune pulsioni che emergono dall'inconscio e che non sempre riesce a superare. Ad esempio, in una coppia, l'uomo è molto geloso della donna...Spesso nasce dal fatto che si è sentito abbandonato durante l'infanzia da sua mamma. E' una pulsione indomabile...Parlo di gelosie molto profonde e forti.

Libertà di sbagliare

Una società civile è spesso governata da leggi che mirano, appunto, al conseguimento della libertà di ogni singolo cittadino. Lo stato propone la legge da seguire e ad ogni infrazione assegna un deterrente, che può essere un'ammenda, un periodo da trascorrere in prigione. Sembra ragionare così: tu hai leso la libertà del tuo concittadino con la tua cattiveria? Anche tu devi scontare con la tua libertà, il male che hai fatto al tuo prossimo. Lo Stato ha stilato una Costituzione ma non può costringere con la forza i cittadini che non vogliono, ad osservarla, altrimenti da repubblica, si tramuta in dittatura.
Così fa Dio con noi...e poiché è ancora più misericordioso degli uomini, permette che crescano nello stesso campo sia la zizzania che il grano. Dà all'uomo, fino all'ultimo secondo della vita, l'occasione per convertirsi e salvarsi...

Libertà...condizionata

Altro discorso assai complesso quello della libertà. Il male dell'altro non ci permette di essere liberi, esso ci lede nei nostri diritti fondamentali. "Cattivo" deriva dal latino "captivus" cioè prigioniero. Con la nostra cattiveria invadiamo il territorio dell'altro. Le stesse costituzioni degli ordinamenti democratici puntano alla libertà come diritto fondamentale dell'uomo. Di fatto la libertà dell'uomo viene lesa anche nelle più piccole circostanze della vita, con giudizi, atteggiamenti impulsivi, bramosie, egoismo...Di fatto l'uomo gode di una libertà condizionata da tanti fattori interni ed esterni. Ed ecco che in questo contesto si colloca il pensiero di Gesù.
SE RIMANETE FEDELI ALLA MIA PAROLA, SARETE DAVVERO MIEI DISCEPOLI, CONOSCERETE LA VERITÀ' E LA VERITÀ' VI FARÀ' LIBERI.
Essere discepoli di Gesù è la condizione necessaria per conoscere la Verità e la libertà nasce dalla Verità.
Allora si scopre che libertà ha un significato più ampio e profondo, rispetto al concetto dilagante ai nostri giorni: "faccio quello che mi pare" e che l'uomo non sarà mai VERAMENTE libero se non conosce Cristo.

Siamo nati per soffrire o gioire?

"Dio, infinitamente perfetto e beato in sé stesso, per un disegno di pura bontà ha liberamente creato l'uomo per renderlo partecipe della sua vita beata."

Catechismo della Chiesa Cattolica.

Non è la perfetta salute, né l'assenza di tentazioni che donano la felicità all'uomo, ma il possesso di Dio. Provare per credere!

martedì 27 gennaio 2009

Perché soffrono gli innocenti?

Domanda giusta ed anche difficile! Con il peccato originale si è creato un divario tra Dio e l'uomo. L'umanità ha contratto un debito enorme...Figuriamoci contando tutti i peccati che ogni giorno l'uomo commette. Dio si sceglie delle anime particolarmente generose per espiare i peccati. Esse ne avranno un merito immenso per l'eternità. Dio non ha i nostri parametri di valutazione e solo la fede dà la chiave appropriata per entrare in essi. Il debito immenso del peccato originale è stato pagato dalla Passione e morte di Cristo. Chiama, però alcune creature a cooperare al Suo disegno di salvezza. Chiede a chi sa che può dare.
Non tutte le sofferenze, però, sono permesse da Dio... Alcune, difficile a credersi, sono create da noi stessi, dalla nostra bramosia, dalle nostre passioni disordinate. ..Oppure dai nostri stessi sbagli.

Perché anche i discendenti subiscono tale sorte?

Qualche teologo ha affermato che Adamo ed Eva erano il simbolo di tutta l'umanità, che ha deciso di rivoltarsi contro Dio.
Io spiego ciò come farei con i bambini. Adamo ed Eva vengono cacciati dall'Eden...o meglio, scelgono loro stessi di andarsene di là con la loro disobbedienza. Vanno ad abitare in un altro posto e nel luogo originario non possono più entrare: hanno cambiato la storia dell'umanità. I figli, che nascono dalle loro viscere, come potrebbero nascere nell'Eden se i loro genitori ne hanno chiuso la porta e non vi possono entrare?

La storia della creazione del mondo e di Adamo ed Eva

La Bibbia non può essere letta senza tener conto dei vari generi letterari. Soprattutto l'Antico Testamento abbisogna di un criterio di lettura oggettivo. Una persona atea non può accostarsi alla Sacra Scrittura partendo dall'Antico Testamento. Esso ha dei pezzi molto cruenti e forti che potrebbero allontanare la persona che cerca un primo approccio con la religione.
La Genesi, che racconta la Creazione del mondo e il peccato dell'uomo, appartiene al Pentateuco, raccolta di cinque libri che descrivono la Torah. Non è difficile notare che nella Genesi vi sono due racconti della creazione del mondo: uno più antico di tradizione Jahvista e l'altro più moderno di tradizione Eloista.
Non è una storiella quella del peccato dei nostri primogeniti. All'autore della Genesi premeva insegnare soprattutto due cose:
  1. la sacralità del sabato: siccome noi siamo stati creati ad immagine di Dio, dobbiamo riposare il settimo giorno come Lui fece.
  2. Il peccato che hanno commesso i nostri progenitori, è quello di disobbedienza, di rigetto di Dio, di mancanza di fede.

All'autore del libro premeva spiegare il motivo per cui l'uomo e la donna hanno perduto l'innocenza originale.
L'autore spiega dettagliatamente come una tentazione s'insinua nella vita dell'uomo, trascinandolo, a causa della sua adesione in peccati sempre più grandi.
La Genesi è in realtà un libro interessante, il cui scopo non è certo quello di porre l'attenzione sul frutto che l'uomo mangiò, ma sulla drammatica condizione dell'uomo sempre tentato, ormai, ad allontanarsi da Dio, e sull'inizio entusiasmante della storia della salvezza.

domenica 25 gennaio 2009

L'origine dell'universo

I filosofi ricondussero l'origine dell'universo agli elementi naturali senza i quali la vita non esisterebbe.

La filosofia

L'uomo, da sempre, ha cercato la verità sull'origine dell'Universo. Non solo: ha sentito l'esigenza di comprendere la costituzione spirituale dell'uomo.
Perché l'uomo è così complesso? Perché ha questo desiderio di avere una "Creatura" più intelligente che regoli la sua vita, quando l'uomo stesso, ad ogni passo, rivendica la sua libertà usando pure la violenza?
Perché, in poche parole, l'idea del trascendente è insita nell'uomo?

L'uomo e Dio

Nell'uomo è insito il desiderio di Dio. Sappiamo in modo storicamente attestato, che l'uomo ha sempre adorato una divinità superiore a sé al quale conduceva il suo destino. Di fronte al creato, l'uomo provò un grande stupore. L'origine di esso doveva essere per forza divina. Alcuni popoli pensarono che la natura stessa fosse un Dio...Perché esisteva il tempo?

IO PENSO...

Le parole dei post precedenti, sono state prese dal Catechismo che io sintetizzo con questi poveri pensieri e che voi potrete ben commentare e discutere.
La ragione riesce ad arrivare fino alla soglia del "Santa Sanctorum"; la fede, dono di Dio, squarcia il velo che cela il Sancta Sanctorum.
Di fronte alla Rivelazione Divina, do un consiglio pratico che potrete confutare: non fate come il giovane ricco, che, dopo aver udito la risposta di Gesù sul primo comandamento, cioè quello più importante, domandò per giustificarsi: chi è il mio prossimo?

Fede e ragione

L'uomo, partendo dalla creazione, dal mondo e dall'uomo, può conoscere Dio come origine e fine dell'universo usando, cioè, solo la ragione.
Usando, però, la ragione, l'uomo potrebbe incontrare serie difficoltà. Inoltre non può entrare da solo nell'intimità del mistero divino. Per questo, Dio l'ha voluto illuminare con la Sua Rivelazione non solo su verità che superano la comprensione umana, ma anche su verità religiose e morali, che, pur accessibili di per sé alla ragione, possono essere così conosciute da tutti senza difficoltà, con ferma certezza e senza mescolanza d'errore.

Catechismo della Chiesa cattolica.

Fede

Il Catechismo della Chiesa Cattolica definisce la fede come un affidarsi a Dio dando il proprio assenso alle Verità da Lui rivelate.
La fede, afferma inoltre, è un DONO GRATUITO di Dio ed è una virtù necessaria per essere salvati.
L'atto di fede è però anche un atto dell'intelligenza dell'uomo che, sotto la spinta della volontà, mossa da Dio, dà liberamente il proprio consenso alla verità divina.
La fede fin d'ora ci fa pregustare la gioia celeste.
"Credi per comprendere: comprendi per credere. "(Sant'Agostino)

domenica 18 gennaio 2009

Sl 39

Salmo che si recita durante la professione religiosa...
Ma di chi è la vita, se non di Dio che ce l'ha donata? Gesù ci ha indicato la strada: facile sacrificare per i propri peccati agnelli, animali, soldi; difficile ciò che ci ha domandato: sacrificare il proprio essere nel compimento della volontà di Dio. Egli vuole tutto il nostro essere!

1Cor

Sempre di più l'uomo e la donna non pensano alla dignità del proprio corpo e lo degradano ostentandolo. Allora, quando la malattia bussa alla porta della propria vita, non si riesce più ad accettarla, perché essa deturpa la bellezza del corpo, lo rende limitato e l'uomo non sa più darsi una ragione della propria vita. Vogliono abolire la prostituzione, ma in realtà tanti la esercitano senza saperlo. So che sono parole molto forti e vanno contro corrente in un mondo abituato a "fare all'amore" quando si pensa di amare la persona, ma il mondo ignora che astenersi dal fare all'amore, è la prova più evidente dell'amore e del rispetto che intercorre in una coppia. Infatti, chi penserebbe, se non ha grossi problemi psichiatrici, di toccare la propria madre? L'amore tra una madre e il suo figlio è il prototipo dell'amore puro.
Dio ha comandato all'uomo di procreare, ma in seno al matrimonio che è un Sacramento: "I due saranno una carne sola". E' l'atto più sublime che partecipa all'atto creativo di Dio! Che meraviglia donare la vita ad un altro essere! Qui si potrebbe citare il documento che ha scritto il Santo Padre, "DEUS CARITAS EST"
Il peccato contro la purezza esige riparazione.

Commento

1 Sam

In un mondo oberato d'impegni, frastornato dai mass-media, è difficile per la persona ascoltare la voce di Dio che chiama. Chiama ancora oggi, ma l'uomo non risponde, fa finta di nulla e pensa a servire il proprio corpo e gli idoli che si è costituito al posto di Dio, infrangendo il comando di Dio che dice di non avere altro Dio all'infuori di Lui. E' vero che il Vangelo ha rivoluzionato l'idea di Dio ed il rapporto che intercorre tra Egli e l'uomo, tuttavia non ha abolito, come Gesù stesso disse, nessuna legge che Dio aveva dato a Mosè. Gesù è venuto sulla terra per dare compimento alle Scritture! L'uomo legge nella Sacra Scrittura ciò che gli è più comodo e non ascolta la voce di Dio che continua a chiamarlo come fece con Samuèle...

Salmo 39,2.4.7 - 10

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà

Ho sperato, ho sperato nel Signore,

ed Egli su di me si è chinato,

ha dato ascolto al mio grido.

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,

una lode al nostro Dio.

Sacrificio e offerta non gradisci,

gli orecchi mi hai aperto,

non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.

Allora ho detto: "Ecco, io vengo".

"Nel rotolo di me è scritto

di fare la tua volontà:

mio Dio, questo io desidero;

la tua legge è nel mio intimo".

Ho annunciato la tua giustizia

nella grande assemblea;

vedi: non tengo chiuse le labbra,

Signore, tu lo sai.


Dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, il corpo non è per l'impurità, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito.
State lontani dall'impurità! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all'impurità, pecca contro il proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo!

Dal primo libro di Samuele

Il Signore tornò a chiamare: "Samuèle!" per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo : "Mi hai chiamato, eccomi!". Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuele: "Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: -Parla, Signore, perchè il tuo servo ti ascolta-".
Samuele andò a dormire al suo posto. Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: "Samuele, Samuele!" Samuele rispose subito: "Parla, perchè il tuo servo ti ascolta".
Samuele crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole.

CONCLUSIONE

Ogni tipo di male vissuto insieme e trasformato è in qualche modo benedetto e celebrato. Per questo è molto importante che una comunità sappia leggere il suo vissuto, che vi sia in essa qualcuno che ha davvero il dono di interpretare certi avvenimenti andando al di là di un significato immediato e apparente, specie quando questo è negativo, o quando infrange certe illusioni o mette a nudo certe debolezze. Quante volte ciò che è stato giudicato in modo assolutamente negativo, si è rivelato poi provvidenziale e ricco di senso...
Si tratta insomma di imparare ad essere persone e comunità spirituali, di abituarci a crescere insieme nella capacità di percepire avvenimenti, per benedire quel Dio che per primo "ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo". (Ef 1.3)

Il ministero della ri - edificazione

  • I meccanismi riproduttori del male:
  1. La reazione uguale e contraria
  2. gli annunciatori del male
  3. la condanna della solitudine.
  • Un male da trasformare:
  1. cominciare a percepirlo in modo diverso
  2. farsi carico del male altrui e intervenire sui meccanismi riproduttivi del male
  3. scelta di fare un atto esplicito che vada esattamente in senso contrario alla violenza ricevuta.

Il ministero dell'edificazione fraterna

  • Ringraziare la comunità

* dall'ingratitudine sterile alla gratitudine feconda

  • Benedire la comunità

* Voler bene,

* volere il bene dell'altro,

* dire bene a Dio dell'altro

  • Esortare la comunità

* sostenere e incoraggiare

* stimare e apprezzare

* custodire e confortare

  • Costruire la comunità:

* tessere relazioni

* servire la comunità

* rimanere nella comunità

Zaccheo: il ritorno ai fratelli

Dal Vangelo di Luca cap. 19.1 ss

Entrato in Gerico attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e , per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito perché oggi devo fermarmi a casa tua".
In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: "E' andato ad alloggiare da un peccatore!".
Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri, e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto". Gesù gli rispose: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto."

Alcuni tipi di conflitto

  • Conflitti sui valori
  • Conflitti sulle attuazioni
  • Conflitti interni
  • Conflitti con l'esterno

Affrontare i conflitti in modo inadeguato:

  • Formazione di alleanze (gruppetti)
  • Lotte ripetitive
  • Rassegnazione
  • Indebite generalizzazioni

Affrontare i conflitti in modo adeguato:

  • Comunicazione aperta e sincera
  • Capacità di individuare i termini reali del conflitto
  • Disponibilità a considerare anche il punto di vista altrui e ad esaminare le soluzioni proposte dagli altri.

Comunicazione aperta e sincera

  • aspetto genetico: il silenzio, ascolto e parola
  • aspetto contenutistico: la pedagogia degli ultimi
  • aspetto relazionale: gli atteggiamenti del buon comunicatore:
  1. stima o diffidenza
  2. responsabilità e irresponsabilità
  3. simpatia o indifferenza
  4. flessibilità o inflessibilità.

DALLA COMUNICAZIONE ALLA CONDIVISIONE

  • materiale affettiva spirituale

sabato 10 gennaio 2009

CHIAMATI INSIEME

PRIMA LETTERA DI PAOLO AI CORINTI Cap. 11 - 13
"Voglio che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo"
La comunità è normativa, non elettiva né dei principi, né delle persone: si è convocati da una parola autorevole. Non sono io a decidere con chi stare, come stare e con quali persone.
"Io infatti ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse"
La comunità si colloca tra la Parola e l' Eucarestia:
la sua origine è nella Parola e la sua meta nella cena. La comunità che rende mangiabile il Corpo del Signore e questo è il luogo dove il Signore continua la sua azione salvifica.
"Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, visono divisioni tra voi. Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. Ciascuno infatti, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto e così una ha fame, l'altro è ubriaco"
La comunità è conflittuale:
questa conflittualità esprime la tensione fra interessi personalistici e altruisti. E' la tensione tra la ricerca del proprio bene e la ricerca del bene comune.

Per il lavoro personale

  • Prova a fare memoria ed elencare i valori umani e spirituali che ti sono stati trasmessi dai genitori o dalle persone che si sono prese cura di te.
  • Prova a visitare il tuo vissuto e vedere quali di questi valori sono diventati veramente tuoi e quali modifiche comportamentali hai apportato a questi valori.
  • Quali bisogni, nell'ambito relazionale, ti abitano com maggiore pressione?
  • Quali di questi ti spingono verso i valori e quali ti spingono verso le inconsistenze?
  • Prova nella tua preghiera a rivedere il cammino di Abramo, Geremia, Samuele, Pietro.
  • Quali sentimenti io ho sperimentato leggendo, pregando e identificandomi in questi testi biblici?

DALLA PAROLA DI DIO:

GENESI 12,1ss

1SAMUELE 3,1 ss

GEREMIA 1

GIOVANNI 1,35 ss

Per la preghiera...

  1. Fil 2
  2. Gv 17
  3. Gv 13

Ti costituisco sopra i popoli e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere per edificare e piantare...

L'integrazione è un processo psichico dotato di una certa complessità, attraverso il quale una realtà che in qualche modo "tocca la propria storia".
  • Viene riconosciuta come parte della propria vita e in essa collocata esplicitamente, identificata con precisione le viene trovato un posto, non è semplicemente giustapposta e tanto meno emarginata o rimossa.
  • E' fondamentalmente accettata dalla persona, vista con occhio benevolo e riconciliante, non più combattuta sofferta oltremodo.
  • E' caricata di senso e di un senso che sia in linea con la propria opzione di fondo, con ciò che si crede e si ama.

Proviamo a pensare alla realtà del male. Tutti siamo chiamati a passare attraverso questi atteggiamenti:

  1. Riconoscimento esplicito del proprio male.
  2. Atteggiamento di perdono per poterlo accettare e non sentirsene schiacciati.
  3. Possibilità di viverlo come esperienza positiva di misericordia, ricevuta abbondantemente da Dio e da riversare poi generosamente sui fratelli.

L'integrazione ci permette di passare continuamente:

  • dalla difesa di alla libertà di dare la vita.
  • dalla solitudine alla comunione.
  • dal peccato alla salvezza riconosciuta ricevuta e riconoscente.

martedì 6 gennaio 2009

CONCLUSIONE

Quanto più la persona è soggetta a inconsistenze personali e subconscie, tanto più i suoi ideali saranno irrealistici cioè non liberi né oggettivi; così le energie personali saranno spese per gratificare o sfuggire a bisogni subconsci, piuttosto che internalizzare i valori i quali quindi, seppure presenti rimarranno isolati dal resto della personalità. La sorgente di tale insoddisfazione non potrà essere riconosciuta perché inconscia e quindi sarà proiettata sulle strutture delle istituzioni e della chiesa; ne segue una distorsione percettiva che impedisce alla persona di formulare un discernimento sul mondo che la circonda, sulla storia personale e comunitaria con le naturali conseguenze.

Quale influsso hanno le inconsistenze sulla persona?

  • Le inconsistenze portano il religioso/a a non riuscire ad accogliere la parola di Dio per quella che è, perché la persona inconsistente la leggerà sempre a partire dai suoi bisogni: di volta in volta sarà una parola rivoluzionaria: che scatena la lotta, o una parola che giustifica tutto e tutti. Gli è difficile discernere tra bene reale e apparente.
  • Favoriscono il perseguimento di valori non oggettivi né liberi. La persona interpreta i valori secondo i suoi bisogni distorcendo i valori stessi per confermare o giustificare il proprio comportamento.
  • Le inconsistenze portano il consacrato/a a reagire in modo difensivo anziché creativo di fronte alle nuove situazioni. E' la fuga nella uniformità o nel personalismo: due facce della stessa medaglia. Da una parte i conservatori, dall'altra gli innovatori. La loro apparenza esterna è opposta, ma la motivazione interna è la stessa: si usa la situazione per proteggersi.
  • Le inconsistenze portano la persona consacrata a distorcere la lettura della realtà: i problemi veri non sono più visti e si opera uno spostamento sulle strutture che diventano il capro espiatorio dei vari malesseri: "io non riesco perché in questo convento..." oppure...."io non sono contento perché la comunità...". Qui si opera la fuga: si cerca di scusare la scarsa efficacia apostolica dando la colpa allo strumento, mentre può essere solo la capacità di usarlo che è in causa.

Esempi...

  • Il sacerdote o il religioso/a si può dedicare al servizio degli altri, senza rendersi conto di cercare sé stesso: si sta con la gente per evitare la solitudine e non sempre per annunziare Cristo.
  • oppure si impegna nella ricostruzione della Chiesa senza rendersi conto di gratificare i suoi bisogni di esibizionismo e di dominazione.
  • oppure imposta tutto il suo lavoro nella costruzione della comunità e non si accorge che lo scopo inconscio non è tanto quello di condivisione evangelica ma il bisogno di legare agli altri.

La vocazione: un incontro d'amore

La vocazione di Geremia (Ger. 1,4ss)

Mi fu rivolta la parola del Signore:
"Prima di formarti nel grembo materno ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni".
Risposi: "Ahimè, Signore Dio, ecco io sono so parlare, perché sono giovane". Ma il Signore mi disse: "Non dire sono giovane, ma va' da coloro a cui ti manderò e annunzia loro ciò che io ti ordinerò. Non temerli, perché io sono con te per proteggerti." Oracolo del Signore Dio. Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca e il Signore mi disse:
"Ecco, oggi ti costituisco sopra i popoli e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare."
  • Lo scopo della vita umana è la trascendenza di sé. Questo orientamento è verso i valori.
  • L'inadeguatezza nell'esperienza spirituale e psicologica.
  • L'esistenza delle inconsistenze come difficoltà di integrazione tra valori e bisogni.

Cosa sono le inconsistenze

La consistenza psicologica è la situazione in cui una persona è motivata nel suo agire da bisogni consci e subconsci, che si vengono a trovare in accordo con i valori oggettivi e gli atteggiamenti propri della vocazione cristiana.

Ad es: Una infermiera cura i malati per un desiderio di aiutare i deboli. Se però la stessa infermiera curasse i malati sempre per il desiderio di aiutare i deboli, ma questo desiderio coprisse in realtà un più profondo bisogno di autopunizione e di inferiorità, che viene rimosso e gratificato con il servizio a malati, avremmo un'inconsistenza.

Non si tratta di cattiva intenzione o di rifiuto dei valori ma si tratta di sperimentare nella vita di ciascuno il contrasto esistente tra valori e bisogni.

Allora i valori religiosi diventano fonte di frustrazione anziché aumentare l'umanità della persona. Sono vissuti a scapito della maturità psicologica: ci si sente religiosi o religiose, ma non uomini o donne; ci si sente a servizio di un ministero, ma emarginati dalla vita reale. L'affettività diventa una tentazione, il desiderio di autonomia diventa pericolo per l'obbedienza, l'esigenza di conquista e di possesso una minaccia alla povertà.

Riflessione

  1. Noi siamo pellegrini nella vita. La nostra esistenza è come un pellegrinaggio.
  2. Noi siamo capaci di decidere in cuore di viaggiare...
  3. Dio, sole e scudo, tremendamente lontano e appassionatamente vicino.

Libertà e obbedienza

Salmo 84: Canto di pellegrinaggio
Quanto sono amabili le tue dimore.
Signore degli eserciti!
L'anima mia languisce e brama gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.
Anche il passero trova la casa, la rondine il suo nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio.
Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente
anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni.
Cresce lungo il suo cammino il suo vigore
finché compare davanti a Dio in Sion.
Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera
porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.
Vedi Dio nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato.
Per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove,
stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi.
Poiché sole e scudo è il Signore Dio:
il Signore concede grazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine.
Signore degli eserciti,
beato l'uomo che in te confida.

giovedì 1 gennaio 2009

Scusate...

Scusate il disagio, soprattutto per chi mi conosce e segue il mio blog...Ma ho ricambiato indirizzo...Il mio blog personale è scritto sempre da incontro alla luce ma ha un altro indirizzo: www.incontroallinfinito.blogspot.com
Scusate il disagio ancora. Questo blog continueremo ad usarlo in due. Inseriremo meditazioni che nascono appunto dal silenzio del proprio cuore, il blog quindi sarà ancora attivo. Il mio personale sarà quell'altro.