martedì 31 agosto 2010

Insegnare con autorità

“Parlava con autorità”
Gesù faceva ciò che insegnava. Ciò deve indurre a riflettere. Egli parlava con autorità. Non era come gli scribi e i farisei i quali non facevano ciò che insegnavano, anzi, si proponevano come gente superba, incapace di amare: puntavano il dito contro gli altri, ma loro non facevano nulla se non per farsi vedere. Anche noi possiamo parlare senza autorità, senza fare ciò che chiediamo agli altri, pretendendo le cose dagli altri e non vedendo che i difetti accusati nel prossimo, erano i loro.

lunedì 30 agosto 2010

Il Messia

“Mi ha mandato per annunciare un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista”. Gesù, nel tempio si proclamò Messia. Davvero un lieto messaggio. Come pensare di essere eterni su questa terra, quando tutto appare attorno a noi provvisorio, destinato a sottostare alla legge del tempo? Che bel messaggio! Tutti siamo prigionieri del peccato che è l’unica fonte di tristezza in questa vita e Lui ci ha liberato da esso. È vero che dobbiamo contribuire alla nostra salvezza, non possiamo pensare che essa ci cada dall’alto senza che noi facciamo nulla. La salvezza dipende se noi abbiamo riconosciuto Cristo durante la vita, così anch’egli ci riconoscerà, oppure se lo abbiamo rinnegato, anch’egli ci rinnegherà.

domenica 29 agosto 2010

Madonna della Guardia


Dal libro del Siràcide

Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato più di un uomo generoso.
Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perché grande è la potenza del Signore,
e dagli umili egli è glorificato.
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio.

Oggi mi piace ricordare la Madonna della Guardia. Chi infatti disse: “Ha guardato l’umiltà della Sua serva”: l’Onnipotente ha fatto grandi cose in lei perché era umile. Chi sa di dipendere da Dio, di non avere altro che Lui, Egli si compiace della Sua Presenza.

sabato 28 agosto 2010

Dio ha scelto ciò che è stolto

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Considerate la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili.
Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio.
Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, “chi si vanta, si vanti nel Signore”.

Le scelte di Dio sono sempre molto sorprendenti. Egli chiama coloro che nel mondo sono reputati ignoranti per far comprendere che è Lui che agisce. Lo fa anche la Madonna che sceglie le persone più ignoranti per far comprendere che è lei stessa che si rivela.

venerdì 27 agosto 2010

La vera sapienza

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti:
«Distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l’intelligenza degli intelligenti».
Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.
Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

Anche nei cristiani è facile che ci si scandalizzi della Croce. Entrare nella sua logica non è per niente semplice. Eppure, per essere dei veri discepoli di Cristo, bisogna riuscire ad amare la sofferenza. Santa Teresina diceva che è la perla più bella, il tesoro del Re. In fondo basta guardare il crocifisso e ci si accorge che il cammino è molto lungo e che tanti nostri punti di vista che pure ci sembrano cari, per Cristo non lo sono affatto. O meglio, se si vuole essere spose di Cristo, bisogna accettare l’ignominia, l’annientamento. Difficilissimo! Ma non per Dio!

giovedì 26 agosto 2010

Siate pronti!

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».

Com’è possibile? Spesso, cammin facendo, il cristiano può dimenticare il suo destino eterno e perciò, lasciarsi andare alla tentazione di angariare il prossimo. Non è così impensabile: tutti intenti alle cose terrene, è facile scordarsi di quelle celesti. Deve pensarci anche chi è in buona salute ai quali la morte sembra lontana. “Mi concedo questo…Mi emenderò domani” Stolto! E se Dio ti chiederà conto la notte stessa?

mercoledì 25 agosto 2010

Sepolcri imbiancati

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

Apparire, non andare a fondo nel cammino personale di fede, è la tentazione di ogni credente dopo che è passato l’entusiasmo dell’inizio. Bisogna coltivare la fede nel profondo del proprio cuore. Allora sgorgheranno le opere buone che saranno sincere e non una ricerca di se stessi.

martedì 24 agosto 2010

Abbiamo visto il Messia!

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Abbiamo trovato Gesù! Che bel tesoro! Quando si trova veramente Gesù, si ha il desiderio di annunciarlo, di farlo conoscere agli altri. Chissà che carica di umanità poteva avere Gesù da attirare le persone! La sua umanità era perfetta. Tante volte lo sperimentiamo anche noi, quando stiamo con persone che ci trasmettono tanta pace nel cuore: desideriamo stare con loro, ascoltarle. E Gesù possedeva un’umanità straordinaria. Non mi stanco mai di ripetere che più una persona è umana più è capace di stabilire un incontro con Dio. Chi non capisce il prossimo è inumano perché non ha mai sperimentato la fragilità umana e non riesce a comprendere.

lunedì 23 agosto 2010

La vera fede

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre nostro e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo.
Dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli, come è giusto, perché la vostra fede fa grandi progressi e l’amore di ciascuno di voi verso gli altri va crescendo. Così noi possiamo gloriarci di voi nelle Chiese di Dio, per la vostra perseveranza e la vostra fede in tutte le vostre persecuzioni e tribolazioni che sopportate. È questo un segno del giusto giudizio di Dio, perché siate fatti degni del regno di Dio, per il quale appunto soffrite.
Il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.

La vita di fede è un cammino in salita e si va avanti a costo di rinunce soprattutto dell’amor proprio. Troppo ancorati ad una giustizia umana, ci scordiamo di dare tutto al Signore, soprattutto quando ci richiede qualcosa che ci fa tanto soffrire. Eppure è proprio in quel momento che diamo prova al Signore di volergli tanto bene. Non è affatto quando tutto va bene, ma è quando il gioco si fa duro e tutte le potente interiori sono chiamate a raccoglimento. È quando le cose non vanno bene che ci conosciamo. Le maschere non fanno altro che danneggiarci. Non dobbiamo cercare di fare bella figura con gli altri, ma solo di fronte a Dio. Gli altri non ci daranno, quando saremo chiamati in giudizio, la buona coscienza. Gli uomini e la nostra coscienza possiamo ingannarli durante la nostra esistenza ma Lui no.


sabato 21 agosto 2010

L'umiltà


‡ In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbì’' dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì’', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.
E non chiamate nessuno “padrè’ sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.
E non fatevi chiamare “maestrì’, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato»

L’umiltà è quella virtù stupenda che fa riconoscere all’uomo che ogni cosa buona che possiede, appartiene soltanto a Dio, perciò l’umile non si stupisce delle debolezze altrui, ma sa comprenderle, perché bene conosce se stesso e che se fosse al posto di chi sbaglia, se non avesse la grazia di Dio farebbe la stessa cosa.
Gesù non approva la superbia dei farisei che amano solamente l’apparenza della virtù. L’uomo deve crescere semplicemente che solo uno è il Maestro ed è Dio. L’umiltà si fonda su questa consapevolezza.

venerdì 20 agosto 2010

L'amore è la leva che solleva il mondo


Ciò che ci rende degni di partecipare al banchetto di Dio è semplicemente l’amore che è il comandamento più importante che regge tutti gli altri. L’amore è la leva che fa sollevare il mondo.

giovedì 19 agosto 2010

La parabola degli invitati a nozze

Dio invita tutti alle nozze, al momento di convivialità, di comunione con Lui. Gli uomini appaiono disinteressati a tale invito e preferiscono badare ai propri affari. I più degni vengono invitati ma loro rifiutano. Perciò Dio si rivolge alle persone giudicate più abbiette e le invita al suo banchetto. Nel chiamare non fa distinzione, la cosa più singolare e che specifica che chiama buoni e cattivi. Ecco svelato il perché di tanti scandali nella Chiesa! Egli chiama, chiunque, non gl’interessa come siano gl’invitati, Lui apre, spalanca le porte a tutti, ma una volta spalancate, pretende che si ci vesta a nozze. Vuole che tutti si rendano degni di essere invitati al Suo banchetto. Chi non avrà indossato l’abito nuziale, sarà gettato nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti.

mercoledì 18 agosto 2010

Lavorare per il Signore

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Gesù, che conosce profondamente l'uomo e la sua psiche, sa bene che una volta che si abitua a lavorare nella vigna del Signore, si scorda della misericordia e dell'amore e comincia a giudicare secondo la rigidità di alcune regole che possono diventare vero formalismo. Allora chi è ultimo, chi viene chiamato per ultimo, in realtà, è libero da questi schemi ed è guidato dall'amore di Dio.

martedì 17 agosto 2010

Nulla è impossibile a Dio

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

Siamo tutti ricchi, sotto tanti punti di vista. Per noi, per le nostre forze non è così facile diventare poveri di spirito, è facile però per la potenza di Dio liberarci. E' Lui che ci deve dare la grazia. Per questo motivo, nessuno dovrebbe essere giudice dell'altro.

lunedì 16 agosto 2010

Il giovane ricco

Poveraccio, è sempre stato additato come apostolo mancato… oppure come cristiano mancato. Fatto sta, che Gesù lo invita a seguirlo e il giovane a questa domanda s’intristì giacché aveva molte ricchezze. Spesso accostiamo questo brano del Vangelo al principio della nostra chiamata, sia a una vita cristiana laicale oppure consacrata. Non è così. Potremmo applicarlo ad ogni momento della nostra vita, quando il Signore ha bisogno di un nostro contributo per qualche anima in difficoltà. Tante volte, alla sua richiesta, rimaniamo tristi. Ecco che diventiamo, a nostra insaputa, quel giovane ricco. Non sappiamo essere generosi in quel momento. Sentiamo lo stimolo a voler essere migliori, ma poi, nel lato pratico, ci accorgiamo che è leggermente difficile e, invece di confidare nell’Unico Buono, Dio, ci ripieghiamo su noi stessi e ce ne andiamo tutti bei tristi e scoraggiati… ed ecco che il nemico è felicissimo!

domenica 15 agosto 2010

Maria è assunta in cielo

Festa davvero grande per la Chiesa. Maria, la Madre di Dio, è stata assunta in corpo ed anima, in cielo. Ella non ci abbandona mai, ci continua a seguire con la Sua materna bontà. Non si stanca di esortarci al bene, di venire ancora sulla terra per incoraggiarci. Le ultime apparizioni a Medjugorie, ancora una volta, continuano a dirci di convertirci, di espiare i peccati, per soddisfare la giustizia. Purtroppo il peccato lascia una ferita indelebile che solo l’amore e l’offerta possono cancellare. Che la Madonna ci guidi e ci protegga! Auguri di buona festa!

sabato 14 agosto 2010

San Massimiliano Kolbe

Altra figura di spicco, un martire della seconda guerra mondiale, come lo fu Edith Stein. Lui diede la vita al posto di un padre di famiglia. Sono esempi che ci dovrebbero invogliare a scegliere solamente Cristo. Tutto il resto non conta. La scena di questo mondo passa velocemente. Basta una fatalità che già la nostra vita è spezzata. È un filo che Dio tiene. Si può spezzare molto facilmente. Perché allora accumulare tesori sulla terra, quando sapremo che prima o poi, dovremo lasciarli?

venerdì 13 agosto 2010

Indissolubilità del matrimonio

In una preghiera d’invocazione allo Spirito Santo, si acclama: “Manda il tuo Spirito e tutto sarà creato, e rinnoverai la faccia della terra”. Gesù, in questo brano del Vangelo, come in tanti altri passi, cita il Vecchio Testamento per far comprendere che non è venuto affatto ad abolirlo ma compierlo. Con Gesù e la discesa dello Spirito Santo, si compie la nuova creazione, quel “in principio, ora e sempre” del gloria che recitiamo in onore della Santissima Trinità. Una Nuova Creazione, la Redenzione dell’umanità caduta nel peccato. Felice colpa, disse Sant’Agostino, che ha permesso che il Figlio di Dio sia disceso dal cielo per venire sulla terra e redimere l’uomo che tanto ama. Allora, in fede di questa nuova creazione, si ritorna al Principio, quando da Adamo nacque la donna, in tutto simile a lui, il suo completamento, come l’uomo è il completamento della donna. Si ritorna alla condizione del paradiso terrestre, quando l’uomo e la donna erano UNO come lo è la Santissima Trinità.

giovedì 12 agosto 2010

Parola di Profeta:annuncio di misericordia

Dio , a volte, domanda cose strane. Si serve di tutto e di tutti per annunciare al popolo un messaggio. Oggi, la prima lettura ci pone di fronte a una richiesta strana da parte di Dio al Profeta. Gli chiede di far vedere al Suo popolo ciò che gli accadrà, cioè la sua deportazione. Il profeta fa un piccolo fardello e si apre un varco nelle mura. Potete immaginare la gente come lo avrà squadrato! Lo avrà creduto un matto! Ma quanti santi sono stati scambiati per folli! Per la loro carità, il loro modo di ragionare! Ed infatti nel Vangelo la Parabola sulla misericordia, spiega molto semplicemente perché si deve aver misericordia degli altri. Riprende un po' il tema: fa agli altri, ciò che vorresti foste fatto a te.

mercoledì 11 agosto 2010

Santa Chiara

Festa di Santa Chiara. Una santa a me molto cara. La mia vocazione è nata grazie all'intreccio della vita di santa Chiara, san Francesco e santa Virginia. Rivolgo a questa santa un ringraziamento speciale. Santa Chiara rimase affascinata dall'ideale di san Francesco: come lui di nobile famiglia, lasciò tutto, scappò di casa ed abbracciò la causa di Cristo. Madonna Povertà. Fu affascinata dall'ideale di povertà evangelica.

martedì 10 agosto 2010

san Lorenzo

"Il Signore ama chi dona con gioia"
La liturgia sembra decantare in tutti i modi questa verità. Il Signore ama chi dona con gioia. Non è infatti importante cosa si dona, ma come si dona.

lunedì 9 agosto 2010

Edith Stein

Santa Teresa Benedetta della Croce, è stata nominata Patrona d'Europa. E' stato un grande esempio. Lei, che è morta in uno dei più grandi campi di concentramento del periodo nazista, ha saputo donare la Sua vita a Dio, il Suo sangue. Ha condiviso la sorte di tanti altri suoi connazionali ed ebrei, nella serenità della fede. La fede non cancella la sofferenza, ma aiuta a darle un significato, un valore immenso. Era ben giusto che venisse proclamata Patrona d'Europa. Ella ha vissuto in un secolo sanguinoso per il nostro continente, segnato da due guerre mondiali. Il sangue, che ha irrrorato il nostro terreno, visto l'andamento generale del mondo, a tratti sembra essere inutile. Non è così agli occhi di Dio, che raccoglie la sofferenza umana offerta in espiazione dei grandi peccati dell'umanità.

venerdì 6 agosto 2010

La trasfigurazione

La trasfigurazione è una festa meravigliosa, densa di significato. Quest'anno ho visto la liturgia del giorno sotto un altro punto di vista. Non so quanto sia giusto il mio ragionamento, comunque sia, ve lo espongo.
Mentre stava in preghiera, Gesù si trasfigurò davanti ai suoi discepoli: le sue vesti divennero bianche, candide come la neve. Gesù parlava con Mosè ed Elia della Sua dipartita. Parlava della Sua morte. I discepoli erano talmente frastornati che sembra non avessero capito quello che discutevano fra loro. La visione aveva rapito così tanto i loro sguardi che, non sapendo come commentare la cosa, esclamarono che era così bello stare là, quindi proposero di fare tre tende, una per Gesù e le altre due, per Mosè e per Elia. Gesù voleva far comprendere che per trasfigurarsi, bisogna passare per la via della Croce.

giovedì 5 agosto 2010

Fedeltà di Dio

Oggi è la festa della Madonna della Neve. Le letture della messa del giorno, sottolineano la fedeltà di Dio nei confronti dell’uomo. Dio Padre si scorda dei nostri peccati,è fedele al Suo grande Amore. Spesso pensiamo di essere protagonisti noi della nostra vita spirituale, ma è Dio stesso che agisce in noi, con il Suo amore e la Sua fedeltà.

mercoledì 4 agosto 2010

San Giovanni Maria Vianney

Nell’Ufficio delle Letture, oggi, era riportata un’omelia del Parroco Santo. Era molto bella: affermava che l’opera che rende felice l’uomo è quella di pregare e amare. Sono due aspetti che si compenetrano fra loro. Si uniscono, si confondono, fino a diventare un tutt’uno. La preghiera è l’anima della carità. La carità si nutre, si fortifica nella preghiera. È difficilissimo e si giunge a questo, solamente dopo aver scrutato bene il proprio animo, quindi le intenzioni personali, senza usare maschere di sorta, dopo sacrifici che ci fanno sanguinare.