domenica 21 agosto 2011
Uniti per sconfiggere il male
lunedì 15 agosto 2011
Il male vuole regnare nel mondo e distruggerlo
domenica 14 agosto 2011
Radunarsi nella famiglia di Dio
La grande famiglia di Dio è senz'altro la Chiesa. Essa è il Corpo Mistico di Cristo, nel quale noi attingiamo la linfa necessaria per vivere. Fuori di questa, saremmo come membra amputate destinate alla putrefazione. Le membra amputate non possono sopravvivere sole. Il capo è la parte del Corpo che sovrintende tutto, è colui che ordina ciò che devono fare tutti gli altri organi. Un organo che decide di fare arbitrariamente ciò che vuole, si ammala e crea sofferenza in tutto il corpo. Così avviene a coloro che, pur stando nella Chiesa, non eseguono i comandi del capo, che, in questo caso, è Cristo.
sabato 13 agosto 2011
Esigenza di essere popolo nuovo
Un popolo, per essere nuovo deve radicarsi in Dio. L'umanità viene da Dio, è stata creata da Lui e, se perde le proprie origini, perde se stesso, rimane disorientato. Certamente, questo popolo ha smarrito la sua identità, in pratica il senso del suo vivere e del suo andare... Le prove e le sofferenze in un popolo che appartiene a Dio, non generano distruzione ma purificano e aiutano a rinascere. Un po' come le doglie del parto. È vero che è molto doloroso, però da esso nasce la vita. Le prove e le sofferenze, quindi avvicinano a Dio. Questo accade pure nella vita del singolo.
mercoledì 10 agosto 2011
Iniziate e terminate con la preghiera
Maria tiene a specificare che la preghiera con cui iniziare e terminare la giornata, è quella del cuore. La preghiera deve sgorgare dal cuore, deve essere l'amore stesso a legarci a Dio. Spesso la preghiera vocale è fatta affannosamente, senza pensare alle parole che si pronunciano. Anche la preghiera vocale può essere preghiera del cuore, solamente se nasce da un cuore colmo di confidenza e amore filiale.
martedì 9 agosto 2011
La preghiera del cuore
Maria, nel messaggio del 25 luglio, esorta le persone ad iniziare e terminare la giornata con la preghiera del cuore. Mi allaccio alla liturgia di domenica scorsa, la diciannovesima del tempo ordinario anno A. La prima lettura, tratta dal libro dei Re, racconta di Elia che sale sul monte Oreb e viene poi invitato dal Signore ad uscire dalla caverna dove lui avrebbe trascorso la notte e, quindi, stare alla Sua presenza.
Si susseguono vari eventi naturali quali un vento impetuoso da spaccare le cime dei monti e un terremoto, ma in nessuno di questi era presente il Signore. Tra questi due, prendo in considerazione il vento gagliardo perché trova un punto di convergenza con il Vangelo nel quale Gesù cammina sulle acque. Gesù costrinse i suoi a precederlo sull'altra sponda. Forse i discepoli avrebbero voluto aspettarlo e si sono domandati fra loro come Lui li avrebbe raggiunti. Ma Lui rimase e congedò la folla. Gesù salì perciò sul monte a pregare. Fondamentale è l'incontro con Dio, il momento della preghiera. È vero che non si può stare sempre in ginocchio, però la mente, mentre si lavora, può elevarsi al Padre ed unirsi a Lui. Sono momenti indispensabili di cui non dovremmo mai farne a meno. Se talvolta sentiamo la gola inaridita ma non ancora arsa dalla sete, non indugiamo per il bene del nostro corpo a bere; così dovremmo fare con la preghiera. Non riduciamoci ad ardere, quasi a morirne, di sete: abbeveriamoci continuamente alle fonti della salvezza. Intanto la barchetta degli Apostoli è sballottata dal vento contrario. In questo vento impetuoso (ritorniamo alla prima lettura) non c'è Dio.
Nella prima lettura c'è poi il terremoto. Anche nel Vangelo l'acqua del mare è agitata... come terremotata. Gesù dimostra che Dio è presente nella pace, in una pace che va oltre gli eventi della storia, le prove e le tribolazioni. Dio è capace di raggiungere il suo fine incurante delle avversità. E dà il potere anche agli uomini di fare questo, potere che ricaveranno solamente dalla fede. Solo con la fede l'umanità può camminare senza paura attraverso le traversie della vita, capace di raggiungere l'altra sponda, cioè la pace del Regno di Dio.