sabato 30 luglio 2011

Messaggio 25 luglio 2011

"Cari figli, questo tempo sia per voi tempo di preghiera e di silenzio. Riposate il vostro corpo e il vostro spirito, che siano nell’amore di Dio. Permettetemi figlioli di guidarvi, aprite i vostri cuori allo Spirito Santo perchè tutto il bene che è in voi fiorisca e fruttifichi il centuplo. Iniziate e terminate la giornata con la preghiera del cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. "

sabato 16 luglio 2011

Riflettere l'amore


Un cuore impuro non può compiere cose rette e giuste, non è un esempio della bellezza dell’Amore di Dio per coloro che gli stanno attorno e che non l’hanno conosciuto.


Sempre riflettendo che un cuore impuro, legato ai piaceri del peccato, vede nel prossimo i suoi stessi difetti ed intenzioni, esso non può compiere cose rette e giuste. Nelle sue azioni si mescolerà egoismo ed ogni tipo di interesse umano. Spinto dalle sue violente passioni, verrà comandato da esse e non può riflettere come l'acqua cristallina l'azzurro del cielo. La luce del sole non riuscirà a penetrare nelle sue acque melmose ed oleose, filtrerà appena, con difficoltà. Certamente che quel sottile raggio che riuscirà a giungere nel fondale, seppur tenue, risveglierà l'amore puro di quel cuore: esso sentirà ugualmente il suo calore e anelerà a depurare le sue acque fangose. Qualche volta, il cuore infangato pensa erroneamente che potrà godere ugualmente della luce di Dio pur rimanendo nel piacere della sua melma. Si accontenta di contemplare quel fioco raggio vinto dalla pigrizia nel ripulire le sue acque. Ma non sa effettivamente ciò che si perde e, con il suo atteggiamento, rischia di dare scandalo agli altri e ad allontanarlo dalla vera fede o a spronarlo ad una vita rilassata. Non riflettono di certo l'amore di Dio in tutto il suo splendore. Dobbiamo invece abbeverarci alle fonti della sorgente vera che è Cristo. Come una cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a Te, o Dio!

giovedì 14 luglio 2011

Frutti d'amore


Un cuore impuro non può dare un frutto d’amore e di unità.


Come ho detto nell'altro blog, spesso vediamo gli altri attraverso le nostre debolezze. Quando, infatti, ci preoccupiamo esageratamente di un difetto di un'altra persona, dobbiamo riflettere se forse, non lo possediamo noi stessi. È una teoria pure psicologica: negli altri vediamo i nostri difetti. Non sempre... ma insomma... Un cuore immerso nel peccato, nell'acqua torbida, non può vedere bene il prossimo, perciò non può originare un frutto d'amore e di unità. Non può! Egli deve assolutamente coltivare prima la sua pace interiore, perché quando una persona è in pace con se stessa, sa vedere le cose in modo più realistico e positivo. Quando, al contrario, imperversa una tempesta tumultuosa, non si è più in grado di razionalizzare, sballottati qua e là dalle onde dei nostri sentimenti negativi, incapaci, perciò di realizzare frutti d'amore e di unità. Interiormente subiamo una scissione definitiva tra bene e male, non si possiede l'unità personale dei propri intenti, della propria volontà, del proprio cuore, in lotta fra di loro; un regno, sebbene sia interiore, non può reggersi, crolla miseramente. È vero che dentro di noi si sente sempre la forza della concupiscenza che spinge a determinati atteggiamenti, ma la volontà, la preghiera, lo stare uniti a Dio nello Spirito Santo, favoriscono l'unità interiore. Purifichiamo perciò, il nostro cuore! Cerchiamo di unire il nostro cuore, alla mente ed allo spirito... Purificati, con un cuore puro, vedremo Dio!

martedì 12 luglio 2011

Un cuore impuro


Un cuore impuro non può essere in mio Figlio e con mio Figlio.


Quando le acque sono torbide, difficilmente si scorge il fondo. Un cuore impuro non può vedere Dio nitidamente. Lo vedrà attraverso le macchie del suo spirito, non riuscirà ad avere con Lui un vero rapporto. Forse lo potrà conoscere intellettivamente, ma non nella profondità del suo cuore. Quanti teologi, pur essendo atei, s'appassionano a studiare dogmi e la sostanza di Dio! La vera conoscenza è tutt'altra! La vera conoscenza si ottiene pregando, stando in ascolto della Parola di Dio e cercando di renderla concreta nella propria esistenza. La vita eterna è infatti conoscere Dio e Dio, somma perfezione, è purezza. Se il nostro cuore è torbido, anche gli occhi non vedranno Dio.

giovedì 7 luglio 2011

V'invito alla conversione


Vi invito al riconoscimento completo ed alla confessione dei peccati, alla purificazione

Riconoscere i propri peccati, i propri errori e mancanze, non è così semplice. Bisogna fare verità dentro di sé: più l'acqua è trasparente e più il fondo si vede chiaramente. Quindi, prima è importante riconoscere i peccati, poi confessarli perciò riparare e purificare il proprio cuore. Sono tre momenti fondamentali: non basta riconoscere e confessare i peccati, è importante anche purificarsi, possedere un vero impegno di conversione e riparazione, anche se questo rimane difficile. Dobbiamo farlo. Il cristianesimo non può rimanere una sterile filosofia o un pietismo superficiale. È uno stile di vita. I farisei erano religiosi perché osservavano in modo ligio la Legge e le sue prescrizioni, ma trasgredivano l'amore verso Dio ed il prossimo. Questo non è di certo essere religiosi, visto che il significato della parola è di essere legati a Dio... Non alle Leggi. E per essere vicino a Dio, bisogna purificarsi, cambiar vita, in poche parole, far rivivere Dio dentro di noi.

Cosa difficile e dolorosa


Cari figli, oggi, per la vostra unione con mio Figlio, vi invito ad un passo difficile e doloroso.

Maria c'invita ad un passo difficile e doloroso: la nostra conversione. Non vogliamo vedere i nostri lati oscuri, evitiamo di pensarci, di riflettere su di essi. È un passo inevitabilmente doloroso. Gesù aveva osservato che una pianta per crescere bene, deve essere potata. È vero: se una pianta deve crescere rigogliosa, è opportuno togliere le parti marce affinché la linfa cominci a fluire in tutto il fusto e le foglie, affinché si rinforzino sempre di più e la pianta cresca più forte.

Ma certo che è doloroso... Ma è opportuno! Quando una parte del nostro corpo comincia ad andare in cancrena, siamo costretti ad amputarla. Se non lo facessimo, sicuramente andremmo in setticemia e la nostra vita sarebbe in pericolo. Questo, però, è un esempio relativo, in quanto, dopo tale operazione, rimaniamo disabili. Gesù invece fa miracoli in noi: la pianta è capace di rigenerarsi e noi di rinnovarci interiormente in modo veramente profondo e radicale. Dovremmo farlo anche se ci costa tanto sacrificio, per rafforzare e aumentare la nostra unione con Gesù.

martedì 5 luglio 2011

Messaggio 2 luglio 2011

“Cari figli, oggi, per la vostra unione con mio Figlio, vi invito ad un passo difficile e doloroso. Vi invito al riconoscimento completo ed alla confessione dei peccati, alla purificazione. Un cuore impuro non può essere in mio Figlio e con mio Figlio. Un cuore impuro non può dare un frutto d’amore e di unità. Un cuore impuro non può compiere cose rette e giuste, non è un esempio della bellezza dell’Amore di Dio per coloro che gli stanno attorno e che non l’hanno conosciuto. Voi, figli miei, vi riunite attorno a me pieni di entusiasmo, di desideri e di aspettative, ma io prego il Padre Buono di mettere, per mezzo dello Spirito Santo del mio Figlio, la fede nei vostri cuori purificati. Figli miei, ascoltatemi, incamminatevi con me”.

lunedì 4 luglio 2011

Ascolto dei messaggi

Nel messaggio la Madonna ha ringraziato la gente per averla ascoltata. Ella sta invitando l'umanità alla conversione a cambiare completamente vita. Per chi non vive una vita di fede i suoi messaggi possono essere considerati duri, forti. Dietro l'ateismo si nasconde la superbia, la convinzione di bastare a se stessi, per cui gl'inviti alla conversione sono pressoché inutili. Il messaggio, però ha sottolineato anche la parte positiva: molti hanno ascoltato. Medjugorie è luogo di penitenza, di miracoli e di conversione.

sabato 2 luglio 2011

Cuore Immacolato di Maria


Festa di Pasqua... La famiglia di Gesù adempie in tutto la legge ebraica e si mette in cammino a Gerusalemme. Finita la celebrazione, ritornano indietro. Si forma la carovana e, come il solito, i bambini, che all'epoca non contavano quasi nulla, viaggiavano insieme. Ma che stupore quando i genitori si sono accorti che Gesù non era nel gruppo dei bambini!Immaginatevi il timore, il pensiero per il loro figliolo! Fin da quando era nato, erano dovuti scappare per fuggire alla minaccia di Erode. Una vita piena di tribolazione fin dall'inizio. Finalmente lo ritrovano. Era in mezzo ai dottori del Tempio. Rimasero stupiti. Gesù non aveva alcuna fretta di tornare a casa e parlava con autorità. Giuseppe tace, Maria interviene chiedendogli le motivazioni del Suo comportamento. Gesù risponde in modo incomprensibile per i genitori: “Non sapevate che dovevo occuparmi delle cose del Padre mio?” Certo, come potevano sapere che il Padre era Dio stesso? Come risposta Gesù vive sottomesso ai suoi genitori come per comunicar loro che il suo gesto non era una semplice marachella. Era qualcosa di più. Infatti Maria serbava tutte queste cose nel suo cuore e le meditava. Rimase colpita dal comportamento di Gesù. Un bambino così sottomesso voleva sicuramente comunicare qualcosa con il suo comportamento. Non faceva di certo le cose a caso. Maria serbava queste cose nel suo cuore, un cuore aperto alla volontà di Dio, ad una conoscenza di Gesù profonda, fin nei minimi particolari.

Dovremmo fare anche noi così: meditare incessantemente sugli avvenimenti, per scoprire la volontà di Dio sulla nostra vita.

Maria ha un cuore puro, trasparente, come l'acqua. L'acqua, quando è pulita,fa passare i raggi del sole, così il cuore di Maria fa passare i raggi dell'amore di Dio e li riflette in modo perfetto, illuminando con la sua luce le genti.

venerdì 1 luglio 2011

Cuore di Gesù


Dopo aver rimproverato Corazin e Betsaida per la loro incredulità, Gesù si rivolge al Padre con una preghiera di lode: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.

Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero.”

Il Signore non si rivela ai potenti, ma a coloro che sono piccoli. Egli ci mostra il volto del Padre e ci dona la sua consolazione. Dobbiamo però imitarlo, essere umili e miti di cuore. La fede aiuta a vivere con più forza le sofferenze, non le elimina, ma le trasforma.