lunedì 23 novembre 2009

Vide una vedova povera che gettava due spiccioli

Il gesto della vedova, oltre a significare il dono totale di sé, per me rappresenta il suo completo abbandono alla provvidenza di Dio...Un affidare nelle sue mani la propria vita.

domenica 22 novembre 2009

Cristo, Re dell'Universo

E' passato più di un anno da quando ho aperto questo blog e avevo già parlato di questa festività. Quest'anno la festività di Cristo Re mi fa soffermare sulla vera regalità di Cristo. Ciò che fa grande un uomo è il coraggio e l'amore con cui affronta una difficoltà. Gesù amò profondamente l' uomo e a lui svelò l'amore del Padre. Non si stancò mai di predicare il Regno di Dio, camminando per la Palestina. Seppe sopportare ogni fatica ed il Suo amore culminò nella Sua morte in Croce e nella Sua Resurrezione. La Croce fu il Suo trono e le spine la Sua corona.

sabato 21 novembre 2009

Esulta, figlia di Sion: ecco io vengo

Che bella la parte del Libro di Zaccaria che si legge oggi! Non solo devi gioire, figlia di Sion, devi esultare, perché il Signore viene a te.
Il cristiano deve essere colui che gioisce dell'incontro del Signore. Egli viene a noi ogni giorno, non solo nel Sacramento dell'Eucarestia, ma nella preghiera e nell'incontro con i nostri fratelli.
Maria, soprattutto Lei, è stata visitata dal Signore. E' stata il Tabernacolo dell'Altissimo, l'Arca Santa della dimora di Dio fra gli uomini. La gioia di Maria dev'essere stata immensa...

venerdì 20 novembre 2009

La mia casa sarà casa di preghiera

Il versetto dell'"Alleluja" sembra ampliare il contenuto del Vangelo che lo segue e che racconta del gesto clamoroso di Gesù: "Santo è il tempio di Dio, che siete voi"
Gesù è intransigente nei confronti di tutto ciò che riguarda il culto di Dio, culto che desidera sia sincero, scevro di ipocrisia e doppiezza. Si rivelò molto forte quando entrò nel tempio e scacciò i venditori. Gesù desidera che il cuore dell'uomo sia sgombro da qualsiasi sovrastruttura che l'uomo semplifichi il suo rapporto con Dio Padre.

giovedì 19 novembre 2009

La parabola delle mine

La parabola delle mine si collega all'incontro di Zaccheo con Gesù. Il regno di Dio appartiene senz'altro, come disse Cristo in un altro passo del Vangelo, ai violenti, cioè a coloro sanno rinnegarsi. Non appartiene ai molli, a coloro che non sanno lottare. Non dobbiamo essere egoisti, ma saper mettere a disposizione degli altri ciò che Dio stesso ci ha gratuitamente dato.

sabato 14 novembre 2009

Pregare incessantemente

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Avevo letto qualche tempo fa il racconto del pellegrino russo. Esso insegnava a pregare incessantemente. La preghiera è il respiro dell'anima... Dio ha tempi diversi dai nostri e dobbiamo avere l'umiltà di accettare la volontà di Dio...

mercoledì 11 novembre 2009

Solo uno ha ringraziato

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Signore, non meritavo di guarire, ma tu hai abbassato lo sguardo su di me, sulla lebbra del mio peccato e mi hai sanato. Questo è importante, Signore, essere sanato dal peccato. E' il peccato che toglie la dignità all'uomo e non la malattia. Aiutami sempre a tornare per ringraziarti.

martedì 10 novembre 2009

Siamo servi inutili

In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Umiltà radicale...No, non un Gesù sdolcinato: Egli vuole molto dai suoi discepoli. Tante volte si ottiene una gratificazione personale in seguito a ciò che si compie, oppure ci si gloria troppo delle proprie azioni, dimenticando che Colui che suscita il volere e l'operare è Dio, padrone della nostra vita. Le anime sono solo affidate a noi, non sono nostre. Offriamo quindi i successi ed insuccessi del nostro operare e confidiamo ne Suo aiuto.

martedì 3 novembre 2009

Gl'invitati a cena

In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!».
Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”.
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”.
Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

Gl'invitati a cena oppongono un rifiuto scegliendo le scuse più banali. Ecco allora che Dio sceglie le persone che ne sembrano più indegne, che umanamente non dovrebbero essere reputate sante...Vogliamo spalancare le porte del cuore, allargare i confini del nostro pensare, della nostra mentalità...andare al di là dei moralismi ed amare gli altri dello stesso amore di Dio...

lunedì 2 novembre 2009

Festa dei Santi e Commemorazione dei defunti

Festa molto importante quella dei Santi che lega la Chiesa militante, quella purgante e quella celeste. Già, la Comunione dei Santi...E non dimentichiamoci mai dei nostri defunti pensando che non hanno più bisogno di noi! Tanti di questi hanno bisogno ancora delle nostre preghiere...forse proprio quelli che pensiamo già in paradiso...
Signore, ti prego per tutte le vittime della violenza...per tutti coloro che ancora non godono della tua visione beatifica e per le anime più abbandonate.