mercoledì 29 dicembre 2010

Meditazioni sul Natale

Natale... Gesù, il Figlio di Dio si è incarnato per insegnarci l'amore gratuito. Noi uomini, stentiamo a comprendere la gratuità dell'amore. Spesso pensiamo di dover meritare l'amore degli altri, anche quello dei nostri cari. Dio, però, ci ha insegnato che esiste un amore che supera quello umano, demolisce i confini e irrompe creando miracoli straordinari. L'amore di Dio ha sapore di miracolo. Egli conosce i nostri cuori più del nostro stesso spirito: ne conosce le pecche, le pieghe più nascoste, eppure ci ama. Non è perché siamo perfetti. Ci ama così come siamo. Ecco, allora, che l'amore l'ha spinto a condividere la nostra condizione umana che tante volte ci provoca numerose sofferenze. Nell'Antico Testamento, Dio ripeteva che amava il Suo popolo. Ci volevano però degli atti concreti, non discorsi di profeti che potevano anche vaneggiare. Scese quindi dal cielo e come Dio creò il mondo pronunciando delle parole, così mandò suo Figlio dopo aver dato parola, tramite l'angelo, a Maria, la piccola donna di Nazareth. Si fatica a credere che quel neonato fosse Figlio di Dio. Immaginatevi la gente. Spesso i cristiani commentano che gli apostoli e coloro che vivevano al tempo di Gesù e che quindi hanno potuto vederlo, erano avvantaggiati rispetto a noi che non abbiamo visto nulla e leggiamo la Sua vita sui Vangeli, talvolta con scetticismo e incredulità. Eppure, riflettendo su ciò, comprendo che per gli apostoli e pure per Maria, Sua Madre, non doveva assolutamente essere facile. Maria ha dovuto accudire il Figlio dell'Altissimo che aveva le medesime esigenze di qualsiasi bambino sulla terra e gli apostoli vedevano un uomo normalissimo che poteva essere considerato come un qualsiasi profeta. Gesù si dichiarava Figlio di Dio... E chissà cos'avranno pensato quando lo videro appeso ad una croce, ormai agonizzante.... Noi sappiamo in fondo che è risorto, lo hanno testimoniato gli Evangelisti! Ma loro vivevano il dramma di una qualsiasi vita spenta in modo violento... Noi ci dibattiamo spesso nel dubbio di un Dio giusto.... e loro che avevano toccato con mano la cattiveria dell'uomo che aveva ucciso una persona che aveva speso tutta la vita a fare del bene, a curare... ? Immaginatevi i loro dubbi. Forse si erano creduti degli illusi: avevano seguito un uomo affascinante, un uomo che li aveva conquistati con la sua bellezza, interiore ed esteriore... per cosa? Per rischiare anche loro di essere linciati dalla folla, reputati pazzi ed eretici! Il dramma nostro è stato quello degli apostoli. I loro dubbi, sono i nostri....

mercoledì 8 dicembre 2010

Festa dell'Immacolata

"Nulla è impossibile a Dio"
Se la vita di ogni uomo si basasse su ciò che disse l'angelo a Maria, ogni vita sarebbe trasformata. Quello del cristiano, non è un ottimismo ottuso, è semplicemente fondare tutto sulla potenza di Dio, senza escludere la libertà che appartiene all'uomo. Quanta tristezza si scrollerebbe di dosso all'uomo!

lunedì 6 dicembre 2010

La guarigione

La vera guarigione è quella spirituale dovuta al perdono di Dio. Anche le folle che seguivano Gesù, attendevano una guarigione pressoché fisica, ma Gesù per prima cosa concesse all'uomo paralizzato il perdono e poi per far notare agli uomini che la sua azione era efficacie, guarisce l'uomo.

sabato 4 dicembre 2010

Gratuitamente avete ricevuto

Leggendo questa parte del Vangelo, mi colpisce sempre quest'espressione: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date".
Tutto ci viene dato da Dio, nulla è nostro. Spesso ci si attribuisce le virtù, ma esse sono doni che Dio offre all'anima, liberissima di accettare o meno. Ecco il merito dell'anima: accettare, essere docile alle richieste di Dio. Se si lascia plasmare, essa ritornerà a possedere la sua immagine originaria. Non sempre l'anima accetta i doni offertile da Dio. Essa, talvolta, esige da Dio ciò che non è per il suo bene.

venerdì 3 dicembre 2010

Oh Signore abbi pietà di noi!

Al cieco che chiede la grazia di essere guarito, Gesù risponde con una frase eloquente: sia fatto secondo la tua fede. Ecco, la chiave di tutta la vita cristiana è proprio la fede che apre le porte all'impossibile, a ciò che umanamente non viene spiegato. Scommettere tutto per Cristo, ne vale la pena...

lunedì 29 novembre 2010

O Signore, non sono degno...

Inizio della novena dell'Immacolata. Nell'altro blog ho parlato della frase del centurione, inserita nella Messa, ed oggi ecco che troviamo proprio questa parte di Vangelo. Il mio pensiero, però, va all'esperienza di fede di Maria e di tanti santi, che hanno saputo fondare la loro vita nella Parola di Dio, con coraggio e abnegazione...Vediamo quindi Maria accettare la maternità di un figlio particolare, quello di Dio, sfidare i benpensanti e la possibile lapidazione; Edith Stein continuare come religiosa nel suo convento pur sentendosi dire dai superiori che quella era solo una scelta di fuga alle persecuzioni naziste.
Perché Dio prova così le anime elette? Penso principalmente per far capire che ogni scelta debba partire da Dio e non perché qualcuno ci ha sorretto o ispirato umanamente. Entrambe, ad un certo punto della loro vita, potevano credere di essere state vittime di allucinazioni...Ma no, semplicemente credevano nella fedeltà di Dio che porta sempre a compimento l'opera da Lui iniziata.

domenica 28 novembre 2010

Prima domenica d'avvento

Forti le parole dell'atto penitenziale. Ci sono tanti impedimenti nel raggiungere la santità, impedimenti di varia natura, tra questi spicca senz'altro l'egoismo. Esso impedisce di vedere e riconoscere i bisogni del prossimo. A volte si può pregare anche in modo egoista, chiuso, chiedendo sempre aiuto per sé oppure per il semplice fatto che Dio, per attirarci, ci colma delle sue consolazioni. Questa, però, non è autentica vita cristiana. La vita cristiana non è tale senza la dimensione orizzontale, ovvero la carità verso i fratelli.

mercoledì 24 novembre 2010

lunedì 22 novembre 2010

L'offerta della vedova

La vedova offrì le poche monete che le servivano per vivere, mentre i ricchi, con un tintinnio assordante, gettavano la loro cascata di monete... Gesù alza gli occhi e commenta questa scena, forse ordinaria e approfitta della cosa per insegnare a chi gli stava vicino. Tante volte capita questo nella vita ordinaria: chi sembra dare poco dà il tutto. Quante volte si critica chi si presenta in modo modesto e non sappiamo il suo lavorìo interiore!

domenica 21 novembre 2010

Cristo, Re dell'Universo

Cristo viene sulla terra e annuncia il Regno di Dio. I suoi lo hanno preso come un regno terreno, ma il senso del suo kerygma si svela nel momento cruciale della sua morte in croce. Ecco il nostro Re: inchiodato alla croce con una corona, non dorata, ma di spine.

giovedì 18 novembre 2010

I talenti

Bellissimo il versetto del Vangelo che riporta una frase della lettera ai Corinzi. "Per grazia di Dio sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana"

mercoledì 17 novembre 2010

Hai abbandonato l'amore di un tempo

Ieri l'Apocalisse di san Giovanni Apostolo ha affrontato un discorso assai delicato che ho omesso dal
la mia meditazione ma mi pare importante trattarlo.
"Hai abbandonato l'amore di un tempo". Quest'amore era vivo nel cuore dell'uomo, ma si è raffreddato, forse a causa di un certo formalismo, o semplicemente Dio ha voluto provare il nostro amore, lasciandoci nell'aridità. Fatto sta che quello slancio che c'era una volta nell'entusiasmo dell'incontro con Gesù, è stato abbandonato. Oggi la lettura dell'Apocalisse, continua ad analizzare questo stato di cose. Tratta più precisamente del tarlo dell'abitudianarietà. Ho trattato ampiamente questo discorso nell'altro blog. L'abitudinarietà uccide lo spirito dell'uomo, gli toglie l'ossigeno e lo riduce ad uno sterile formalismo e ad una superbia esasperate. L'anima scende nella tiepidezza.

lunedì 15 novembre 2010

Il cieco

Anche noi siamo ciechi quando non apriamo i nostri occhi alle sofferenze dei nostri fratelli, allora dovremmo gettarci ai piedi di Gesù, come quel cieco che sfidò ogni rispetto umano e gridò:"Figlio di Davide, abbi pietà di me!"
Sì, dovremmo sentirci tutti ciechi e non degli arrivati... Così come il pubblicano al tempio che rimase in fondo battendosi il petto...
Sì, Signore, apri i nostri occhi e spalancali alle meraviglie del tuo amore!

lunedì 8 novembre 2010

Il perdono

Il discorso del perdono è sempre ostico. Difficile da accettare e soprattutto da praticare perché deve scendere in tre dimensioni: mente, cuore e memoria. Forse la pratica del perdono rimane più difficile alla memoria, infatti, quando meno ce l'aspettiamo, ricordiamo il male subito anche se sepolto da anni. Guardando la cosa sotto questo punto di vista, potremo comprendere ancor meglio il saluto di Gesù rivolto ai discepoli: "Pace!". Bisogna sapersi riconciliare con se stessi e con gli altri. E' un lavoro continuo, non è solo di un giorno e forse proprio questo spaventa: il fatto di non debellarlo del tutto.

domenica 7 novembre 2010

Il Dio dei vivi

Dio è il Dio dei vivi e non dei morti: chi è cristiano vive nell'attesa del suo incontro. Dopo 2000 e più anni, la Chiesa non affonda. I cristiani tutti illusi? No, non ci posso credere. Le conversioni avvengono dopo un incontro con Cristo. Non è fantasia: si sente il passaggio della propria anima dalla morte alla vita ed è un passaggio sensibile.

giovedì 4 novembre 2010

Le 99 pecore


L'amore di Dio sorpassa ogni concezione umana: Gesù cercava i peccatori, li amava, non ha mai recriminato il male ricevuto... E li ama tanto che va in cerca della pecorella smarrita, lasciando le altre 99 nel deserto. Quando si perde una cosa, infatti, viene quasi spontaneo dimenticare ciò che invece si possiede, per cercarla. Siamo tutti come la pecorella smarrita, vaghiamo lontano da Dio con i nostri pensieri e le nostre azioni, ma Egli ci cerca, nonostante i nostri sbagli e quando ci ritrova, ci porta sulle sue spalle, non permette che camminiamo e ci fa respirare la dolcezza del suo incontro.

martedì 2 novembre 2010

La Commemorazione dei defunti

Molti si sono riversati nei cimiteri per trovare i propri cari e rendere loro omaggio. Ma chi veramente sa che in questa settimana si può lucrare l’indulgenza plenaria? Chi pensa alle anime dei defunti? Chi si domanda dove saranno? È questa la domanda fondamentale che il fedele si deve porre. Un po’ di tempo fa lessi un libretto scaricato da internet che mi aveva segnalato giust’appunto “la stella della Senna”.
In quel periodo risultò molto utile alla mia anima che ad ogni passo s’interroga sulla morte. Cercavo prove sull’al di là e quel libretto non lasciò adito ai dubbi. Quando uno scrive in tal maniera, emerge la sua esperienza tangibile da ogni sua parola. Il libro inizia proprio così, con la narrazione di un’esperienza personale. Gli si presentò un’anima che riconobbe per quella di sua mamma la quale gli chiedeva il beneficio di una Messa per andare in Paradiso. Dev’essere stata un’esperienza molto forte per quel prete, il quale, dinanzi alla visione, s’interroga come sua mamma che aveva perso un occhio in un atto altruistico, potesse essere ancora in Purgatorio! Ella sgranava in continuazione rosari e non si lesinava nelle opere di carità. Si dava tutta a tutti. Ed infatti, quando la mamma gli domandò la Messa di suffragio egli uscì in un’esclamazione: “Voi! Ancora in Purgatorio!”.
Hanno bisogno delle nostre opere di carità, delle nostre offerte, delle nostre preghiere, perché non sappiamo dove sono i nostri defunti. Mi colpì anche la testimonianza di una ragazza tedesca, approvata dalla Chiesa e quindi veritiera. È talmente agghiacciante nella sua crudezza, che mi è rimasta impressa e ho compreso che durante la nostra vita terrena, Dio ci fa sperimentare tante volte il suo silenzio, per muoverci a pietà delle anime che continuamente sono in pericolo di cadere nell’inferno. Quella ragazza, che faceva parte dell’azione cattolica, perse un’amica in seguito ad un incidente stradale. Ne fu informata per telefono dalla madre e subito, sapendo che la sua amica non era molto devota, si preoccupò della sua anima e ordinò una messa in suo suffragio. Ma, durante la notte, verso mezza notte, ebbe luogo la visione che l’atterrì ma la ricondusse ad una vita cristiana più autentica. L’anima della sua amica era precipitata nell’inferno! Inferno che lei stessa aveva scelto.

lunedì 1 novembre 2010

La festa dei Santi

“Affrettiamoci verso i fratelli che ci aspettano” acclama san Bernardo. E’ la seconda lettura dell’Ufficio delle Letture. Sì, dobbiamo affrettarci fin da questa terra ad entrare nella dimora dei Santi, per il Nome di Cristo stesso. Perché non diamo scandalo agli altri, gettando così, senza volerlo, fango sopra il nome di Dio.

sabato 30 ottobre 2010

Verso la festività dei Santi

Ci stiamo avvicinando alla festa dei Santi e alla Commemorazione dei defunti: il mese di novembre. Il tempo rotola via velocemente: come l'anno scorso, milioni di persone affluiranno ai cimiteri per donare ai propri morti il proprio omaggio e ricordo. Cosa c'è dentro il cuore dell'uomo quando cammina tra le file delle tombe immote che ospitano i resti dei loro cari? Pietà? Oppure s'interrogano cosa riserverà loro il futuro, sulle ombre e sulle luci della loro esistenza? Ancora non posso scordare il silenzio sacro che piombava nel mio cuore quando mi recavo al cimitero, silenzio screziato di quella pace intima che lo avviluppava, intrisa di luce e desiderio d'eternità.

giovedì 21 ottobre 2010

Il battesimo di Gesù

Il battesimo che Gesù riceverà sarà quello di sangue, sulla croce. Egli dichiara il suo ardente desiderio di compiere il sacrificio per portare il fuoco sulla terra, lo Spirito Santo, lo Spirito dell'Amore. Lo Spirito non porterà una pace significante assenza di guerra, o una pace comoda, senz'alcun ostacolo o divergenza. Una pace interiore, fatta di amore per chi compie la sua volontà e possiede lo Spirito di Dio. Per il resto, i seguaci di Cristo, non verrano mai capiti, anzi, alcuni penseranno di rendere culto a Dio, uccidendoli o come adesso, andando apertamente contro la loro ideologia e chi rappresenta il loro capo in terra... E penseranno di essere nel giusto, sempre loro.

mercoledì 20 ottobre 2010

Non sappiamo l'ora

Non sappiamo l'ora in cui saremo chiamati. Non possiamo adagiarci nella lotta. Essa deve essere strenua e costante. La posta in gioco e davvero molto alta: l'eternità. E non pensiamo che la misericordia di Dio si applica nell'impenitenza finale. Scapperemo di fronte agli occhi di Dio.

martedì 19 ottobre 2010

Tenersi pronti

Importantissimo per il cristiano è tenersi pronto in ogni istante alla chiamata del Signore. Talvolta la salute, la gioventù e il benessere, non ci aiutano a riflettere sulla nostra situazione precaria su questa terra. Una situazione pronta a capitolare quando il Signore ci chiamerà a Lui. In una situazione di tal genere, ci si accomoda, non si pensa abbastanza che la nostra vita è un soffio e che dobbiamo incontrarci con l'Eterno, faccia a faccia. Pensiamo di avere ancora tempo, di poterci ancora giocare tutto, ma dietro l'angolo della nostra vita, non sappiamo proprio cosa troveremo. Su questo dovremmo riflettere molto.

lunedì 18 ottobre 2010

San Luca


Luca è l'evangelista che ha narrato qualcosa della Madonna e ci ha lasciato un'immagine viva di Gesù misericordioso. Un po' come i sacerdoti "mariani" che sembrano avvicinarsi maggiormente, tramite la loro devozione alla Madonna, alla miseriordia di Dio e riflettono nei loro atti la Sua dolcezza.

domenica 17 ottobre 2010

La potenza della preghiera

A volte sembra che la preghiera sia priva di efficacia, eppure essa è un balsamo per la nostra anima. Forse non intravediamo subito il vero bene della nostra anima, eppure Dio, sa ciò che è meglio per noi.

sabato 16 ottobre 2010

Riconoscere il Figlio di Dio

Riconoscere il Figlio di Dio di fronte agli uomini in certe occasioni è davvero molto difficile... Eppure la nostra ricompensa sarà molto grande, mentre se lo rinnegheremo, avremo solo il fugace buon sapore della ricompensa umana.

venerdì 15 ottobre 2010

Entrare nella settima stanza

Sforziamoci di entrare nella settima stanza, ovvero d'incontrare Dio nel profondo della nostra anima...

giovedì 14 ottobre 2010

L'ipocrisia dei farisei

Cerchiamo di non adattare mai la Parola di Dio ai nostri interessi personali, come fecero i farisei che furono incolpati da Gesù stesso di ipocrisia e di aver ucciso i profeti dei quali comunque dovranno tener conto.

mercoledì 13 ottobre 2010

Crocifiggere le passioni

Ho crocifisso le mie passioni…
San Paolo afferma di aver crocifisso ormai il peccato. Com’è difficile! Eppure è ciò che dovremmo fare tutti.

mercoledì 6 ottobre 2010

Insegnaci a pregare

Sicuramente affascinati dal modo di pregare di Gesù, i discepoli gli si rivolgono domandandogli di insegnar loro a pregare. Bisogna pregare in spirito e verità ed infatti, Gesù comincia con il Padre Nostro e dà loro delle regole di vita: considerare Dio come Padre, avere fiducia totalmente in Lui, quindi amare il prossimo nel Suo nome, perdonandogli con l’amore stesso che viene da Dio.

martedì 28 settembre 2010

Si diresse verso Gerusalemme

Si diresse verso Gerusalemme. Decisamente. Questo avverbio è fondamentale e rafforza il verbo dirigersi. Non vi andava per forza, sbuffando, semplicemente perché doveva compiere "esternamente" la volontà di Dio. Dimostrò di averla accettata e non subita, accettata, assimilata. Era aperto ad essa, infatti, seppur mandò avanti i discepoli per preparare, accettò il fatto che i Samaritani non lo vollero accogliere perché diretto a Gerusalemme. Gesù non rimprovera nemmeno coloro che non l'accettano. Mostra verso di essi una benevolenza straordinaria.

lunedì 27 settembre 2010

Chi è il più grande


Discorso di Gesù sulla Passione. Come se parlasse al vento. Chiunque si sarebbe offeso dopo aver parlato della propria morte, sentir parlare coloro che si è più amato, della “successione al trono”, ovvero a discutere chi è il più grande. Gesù non si scompone, non cerca l’affetto dei suoi discepoli, ma solo di trasmettere loro l’amore di Dio Padre. Con immensa pazienza, prende un bambino e spiega nuovamente che chi desidera essere come Lui, deve annientarsi, attuare la Kenosi nella propria esistenza, immergendosi nella volontà del Padre, come un bambino che dipende in tutto dai genitori.

domenica 26 settembre 2010

Il ricco epulone

La Parola di Dio oggi propone la parabola del ricco epulone e di Lazzaro. Ho letto molte volte questo racconto, ma solo oggi ho afferrato una parte fondamentale che si tralascia di spiegare. Solo i cani leccavano le ferite del povero Lazzaro. Quante volte si passa di fronte al proprio fratello/sorella che soffre, con indifferenza, chiusi nel proprio egoismo, alla stregua di “animali” che curano solo il corpo.

domenica 19 settembre 2010

I figli del mondo sono più scaltri di quelli della luce

Parabola sconcertante, soprattutto se si pensa che sia Gesù a raccontarla. Gesù loda sicuramente l'intelligenza dell'amministratore disonesto. Tante volte chi fa le cose per disonestà, lo fa con più impegno rispetto a chi lo compie in vista del Regno di Dio. C'è più interesse per le cose materiali, anche da parte dei figli della luce, che per tutto ciò che interessa la propria salvezza. Le relazioni sono quelle che contano nella vita e bisogna curarle. Tutto il resto viene da sé.

giovedì 16 settembre 2010

L'amore di Dio

Una donna peccatrice seppe che Gesù era in una casa di un fariseo e si recò là. Pianse e cosparse di olio i piedi di Gesù. Subito, Simone, il fariseo, giudicò la situazione: “Se costui fosse un profeta, saprebbe di certo che quella donna è una peccatrice.”
Bel parametro per valutare se è un profeta o meno! Ma Dio, come il solito, è sorprendente. Egli è venuto per chiamare i peccatori, non gl’importa se quella persona ha sbagliato. Non ha avuto rispetto umano verso i farisei, cacciando la donna, ma ne accettò le attenzioni e spiegò al fariseo superbo che, in realtà, chi è stato perdonato maggiormente, ama maggiormente.

martedì 14 settembre 2010

Madre Addolorata

Stiamo anche noi, sotto le croci dell'umanità che soffre, come Maria stava.

Esaltazione della Croce

Esaltazione della Croce. Grande festa per noi cristiani, festa che a chi non crede sembra addirittura assurda. Chissà quanti penseranno che Gesù fosse un debole... Perché i forti sono coloro che si battono, che hanno un posto nella società. Gesù era molto coerente alle sue idee, ai valori che proclamava, tanto che andò fino in fondo per amore della verità, morì sulla croce per i nostri peccati, anche se durante la Passione, anche i suoi fedeli amici, lo avevano abbandonato. Non si ribellò alla sofferenza, ne accusò gli uomini di averlo lasciato: chiamò Giuda amico e per Pietro, la cui spacconeria appena il giorno prima, aveva fatto luce, ebbe solo uno sguardo per ricordargli che in realtà lui era debole quanto il traditore che tutti biasimavano. "Amatevi", anche adesso, sebbene mi abbiate abbandonato, non giudicatevi fra di voi per le vostre defezioni, sembra voler dire il nostro caro Redentore. Lo ripete ancora oggi, sperando che l'umanità si volga nuovamente a Colui che hanno trafitto.

lunedì 13 settembre 2010

La fede del centurione

Gesù ha terminato la Sua lunga spiegazione ed entra quindi a Cafarnao. Alcuni anziani Giudei, lo raggiungono per supplicarlo di guarire il servo di un centurione romano. I servi a quei tempi non valevano nulla. L’amore di quel centurione per quel servo era molto grande, se aveva chiamato Gesù per guarirlo. Il modo con cui è raccontato nel Vangelo, sembra far intendere che Gesù non ha voluto subito concedere la guarigione del servo, o almeno, ha permesso agli anziani giudei, di spiegare il motivo per cui richiedevano la guarigione di una persona che non era nemmeno considerata tale. Il centurione dimostra di avere una grande fede in Gesù e nel suo potere di guarigione, tanto che manda altri servi a dire di non farlo andare fino a casa ma di dire soltanto una parola per farlo guarire. La fede nella parola di Dio… Sembra una cosa scontata per noi che sappiamo tante cose di Gesù ormai, ma non è così, perché anche noi, di fronte alla sua Parola, viva, non crediamo o dubitiamo.

sabato 11 settembre 2010

I frutti dell'albero buono

L’albero buono produce frutti buoni. Chiaramente. Gesù esorta lungamente l’uomo a purificarsi fin nel profondo del cuore e non solamente gli atti esterni, quella cortesia ostentata, gentilezze o complimenti che non hanno radice nel cuore, un cuore interessato ad ottenere, se non beni materiali, affetto da chi cerca di lusingare. Un cuore buono, non può far altro che generare virtù, a prescindere delle sue debolezze dovute alla condizione umana e che servono per mantenerlo nell’umiltà, quella temperatura ideale per non far morire il seme del regno di Dio nel cuore.

venerdì 10 settembre 2010

Il cieco che guida un cieco

Continua la lunga spiegazione del discorso della Montagna. Dopo aver elencato ciò che bisogna fare concretamente per essere caritatevoli, spiega che chi ha un cuore grande può guidare il fratello. Infatti, chi ha il cuore gretto, tutto pieno di peccati, non può vedere bene per correggere e guidare il prossimo: il suo occhio sarà ottenebrato e non vedrà lucidamente. Più semplicemente vedrà i suoi peccati nel cuore del fratello.

giovedì 9 settembre 2010

Spiegazione delle Beatitudini

Ieri, le letture del giorno riguardavano la festa della Natività della Madonna. Se fossero state del giorno, la prima lettura riportava le Beatitudini. Proprio in questi giorni, mi sono soffermata sul discorso della Montagna. Ho già osservato che il "non" del Decalogo è completato dal discorso delle Beatitudini. Non fare questo perché sarai felice, avrai una ricompensa del Padre tuo che è nei cieli. Le Beatitudini sono un elenco del modo per raggiungere la felicità, il programma del Regno dei Cieli. Semplice, sintetico. Gesù lo spiega dopo. Oggi abbiamo visto nella prima lettura cosa bisogna fare per raggiungerle. Un lungo discorso di Gesù che si riassume in una parola: carità. Il mio pensiero si è soffermato soprattutto su una parola: benedite coloro che vi fanno del male. Non si tratta di un dire bene nei confronti della persona che ci ha fatto soffrire, a Dio, ma anche agli uomini e forse questa è la parte più difficile da attuare, non ci dà modo di difenderci e di restituire lo schiaffo dato.

domenica 5 settembre 2010

Le esigenze della sequela

Essere discepolo di Gesù è molto impegnativo. Vuol dire mettere Gesù al di sopra di tutto, degli affetti legittimi e di se stessi. Portare la propria croce, non vuol dire trascinarla, ma portarla con il sorriso sulle labbra. Difficilissimo, ma a Dio nulla è impossibile.

sabato 4 settembre 2010

Perché state mangiando in giorno di sabato?

“Perché fate ciò che non è lecito fare in giorno di sabato?”
Domanda tipicamente farisaica. Chissà quante volte anche noi ce lo domandiamo, attaccandoci alla lettera e dimenticando l’esigenza della misericordia. Non guardiamo se il nostro fratello ha fame, guardiamo semplicemente che ha sgarrato nella regola. Ahimè, quanto siamo meschini!

venerdì 3 settembre 2010

“I tuoi discepoli non digiunano”
Verranno giorni, e sono questi, che i discepoli di Gesù digiuneranno, perché lo sposo è stato loro tolto. No, gl’invitati alla festa, non possono digiunare. Bisogna lavarsi il capo adesso, e non far notare agli altri che digiuniamo, che stiamo attendendo lo sposo.

giovedì 2 settembre 2010

Prendete il largo!

“Prendete il largo”. Scostatevi dalla terra e andate in alto mare, da cui potete vedere tutta la costa. Gettate le reti con fiducia. Avete faticato tutta la notte, con le sole vostre forze, ma se prendete me sulla vostra barca vedrete che i risultati si faranno vedere. Abbiate fiducia!

mercoledì 1 settembre 2010

Dalla prima lettera ai Corinzi

“Ciascuno sia attento a come costruisce”
Una persona deve essere capace di costruire sulla fede. Non può costruire sulla propria affettività o sul desiderio di apparire. A volte la differenza che intercorre fra le due cose, è molto fine. Se uno costruisce sulla fede, mattone dopo mattone, l’edificio cresce forte e robusto, capace di resistere ad ogni scossone di terremoto. Un edificio deve essere costruito con Gesù come pietra angolare. Ahimè se si costruisse un edificio le cui fondamenta sono le lodi umani, così mutevoli a seconda dell’umore o del proprio vissuto, oppure il proprio lavoro! Dio ci potrebbe chiedere da un momento all’altro la salute, gli affetti più cari. Allora cosa ci resta da fare? Darci totalmente alla ribellione? Darci vigliaccamente alla morte, rischiando senza sapere il purgatorio più profondo o addirittura l’inferno?

martedì 31 agosto 2010

Insegnare con autorità

“Parlava con autorità”
Gesù faceva ciò che insegnava. Ciò deve indurre a riflettere. Egli parlava con autorità. Non era come gli scribi e i farisei i quali non facevano ciò che insegnavano, anzi, si proponevano come gente superba, incapace di amare: puntavano il dito contro gli altri, ma loro non facevano nulla se non per farsi vedere. Anche noi possiamo parlare senza autorità, senza fare ciò che chiediamo agli altri, pretendendo le cose dagli altri e non vedendo che i difetti accusati nel prossimo, erano i loro.

lunedì 30 agosto 2010

Il Messia

“Mi ha mandato per annunciare un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista”. Gesù, nel tempio si proclamò Messia. Davvero un lieto messaggio. Come pensare di essere eterni su questa terra, quando tutto appare attorno a noi provvisorio, destinato a sottostare alla legge del tempo? Che bel messaggio! Tutti siamo prigionieri del peccato che è l’unica fonte di tristezza in questa vita e Lui ci ha liberato da esso. È vero che dobbiamo contribuire alla nostra salvezza, non possiamo pensare che essa ci cada dall’alto senza che noi facciamo nulla. La salvezza dipende se noi abbiamo riconosciuto Cristo durante la vita, così anch’egli ci riconoscerà, oppure se lo abbiamo rinnegato, anch’egli ci rinnegherà.

domenica 29 agosto 2010

Madonna della Guardia


Dal libro del Siràcide

Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato più di un uomo generoso.
Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perché grande è la potenza del Signore,
e dagli umili egli è glorificato.
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio.

Oggi mi piace ricordare la Madonna della Guardia. Chi infatti disse: “Ha guardato l’umiltà della Sua serva”: l’Onnipotente ha fatto grandi cose in lei perché era umile. Chi sa di dipendere da Dio, di non avere altro che Lui, Egli si compiace della Sua Presenza.

sabato 28 agosto 2010

Dio ha scelto ciò che è stolto

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Considerate la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili.
Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio.
Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, “chi si vanta, si vanti nel Signore”.

Le scelte di Dio sono sempre molto sorprendenti. Egli chiama coloro che nel mondo sono reputati ignoranti per far comprendere che è Lui che agisce. Lo fa anche la Madonna che sceglie le persone più ignoranti per far comprendere che è lei stessa che si rivela.

venerdì 27 agosto 2010

La vera sapienza

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti:
«Distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l’intelligenza degli intelligenti».
Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.
Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

Anche nei cristiani è facile che ci si scandalizzi della Croce. Entrare nella sua logica non è per niente semplice. Eppure, per essere dei veri discepoli di Cristo, bisogna riuscire ad amare la sofferenza. Santa Teresina diceva che è la perla più bella, il tesoro del Re. In fondo basta guardare il crocifisso e ci si accorge che il cammino è molto lungo e che tanti nostri punti di vista che pure ci sembrano cari, per Cristo non lo sono affatto. O meglio, se si vuole essere spose di Cristo, bisogna accettare l’ignominia, l’annientamento. Difficilissimo! Ma non per Dio!

giovedì 26 agosto 2010

Siate pronti!

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».

Com’è possibile? Spesso, cammin facendo, il cristiano può dimenticare il suo destino eterno e perciò, lasciarsi andare alla tentazione di angariare il prossimo. Non è così impensabile: tutti intenti alle cose terrene, è facile scordarsi di quelle celesti. Deve pensarci anche chi è in buona salute ai quali la morte sembra lontana. “Mi concedo questo…Mi emenderò domani” Stolto! E se Dio ti chiederà conto la notte stessa?

mercoledì 25 agosto 2010

Sepolcri imbiancati

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

Apparire, non andare a fondo nel cammino personale di fede, è la tentazione di ogni credente dopo che è passato l’entusiasmo dell’inizio. Bisogna coltivare la fede nel profondo del proprio cuore. Allora sgorgheranno le opere buone che saranno sincere e non una ricerca di se stessi.

martedì 24 agosto 2010

Abbiamo visto il Messia!

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Abbiamo trovato Gesù! Che bel tesoro! Quando si trova veramente Gesù, si ha il desiderio di annunciarlo, di farlo conoscere agli altri. Chissà che carica di umanità poteva avere Gesù da attirare le persone! La sua umanità era perfetta. Tante volte lo sperimentiamo anche noi, quando stiamo con persone che ci trasmettono tanta pace nel cuore: desideriamo stare con loro, ascoltarle. E Gesù possedeva un’umanità straordinaria. Non mi stanco mai di ripetere che più una persona è umana più è capace di stabilire un incontro con Dio. Chi non capisce il prossimo è inumano perché non ha mai sperimentato la fragilità umana e non riesce a comprendere.

lunedì 23 agosto 2010

La vera fede

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre nostro e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo.
Dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli, come è giusto, perché la vostra fede fa grandi progressi e l’amore di ciascuno di voi verso gli altri va crescendo. Così noi possiamo gloriarci di voi nelle Chiese di Dio, per la vostra perseveranza e la vostra fede in tutte le vostre persecuzioni e tribolazioni che sopportate. È questo un segno del giusto giudizio di Dio, perché siate fatti degni del regno di Dio, per il quale appunto soffrite.
Il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.

La vita di fede è un cammino in salita e si va avanti a costo di rinunce soprattutto dell’amor proprio. Troppo ancorati ad una giustizia umana, ci scordiamo di dare tutto al Signore, soprattutto quando ci richiede qualcosa che ci fa tanto soffrire. Eppure è proprio in quel momento che diamo prova al Signore di volergli tanto bene. Non è affatto quando tutto va bene, ma è quando il gioco si fa duro e tutte le potente interiori sono chiamate a raccoglimento. È quando le cose non vanno bene che ci conosciamo. Le maschere non fanno altro che danneggiarci. Non dobbiamo cercare di fare bella figura con gli altri, ma solo di fronte a Dio. Gli altri non ci daranno, quando saremo chiamati in giudizio, la buona coscienza. Gli uomini e la nostra coscienza possiamo ingannarli durante la nostra esistenza ma Lui no.