sabato 7 maggio 2011

La prima litania: santa Maria della Speranza



Come non accorgersi che dietro tanti peccati contro la vita, c'è una paura immensa di vivere, di non saper affrontare tanti ostacoli e sofferenze? Dietro ai più atroci delitti c'è la paura dell'altro, che questo ci sovrasti e guidi la nostra vita. Una paura all'eccesso che ormai ha preso le vesti di terrore puro. E' un mondo svuotato di speranza, nel quale tutti lottano per non essere sopraffatti. Privati del senso religioso della vita, vagano senza meta, cercando una risposta ai loro interrogativi che, nonostante cerchino di sopprimere e gettare nel dimenticatoio, tritati da un ritmo di vita frenetica, affiorano, fanno capolino, insediandosi negli interstizi della mente, gettando i semi di una disperazione che la scienza non riesce a guarire.



La "scienza", quella pura, non può che reggersi sull'Amore verso il prossimo. I settori della ricerca contro le malattie devono muoversi nella strada del vero progresso dell'umanità e non scialacquare il patrimonio nel cercare di manipolare la vita. Supponendo che esista (e penso che ci sia), la scienza dedita al vero bene dell'umanità, non riesce, tuttavia, a dare una ragione alla morte. Ne cercano di allontanare il concetto con etichette banali sui cosmetici:"contro gli effetti dell'età"... Ma a che serve mantenere un viso senza rughe, se poi, questo corpo mortale subirà la corruzione? Allora, l'unica speranza è in Dio e in Maria, mediatrice di tutte le grazie, ci potrà regalare la speranza, quella vera, che si occupa sì, come la scienza pura, di alleviare i dolori temporali dell'uomo, altresì si occupa di quelli eterni dell'anima.

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