- Viene riconosciuta come parte della propria vita e in essa collocata esplicitamente, identificata con precisione le viene trovato un posto, non è semplicemente giustapposta e tanto meno emarginata o rimossa.
- E' fondamentalmente accettata dalla persona, vista con occhio benevolo e riconciliante, non più combattuta né sofferta oltremodo.
- E' caricata di senso e di un senso che sia in linea con la propria opzione di fondo, con ciò che si crede e si ama.
Proviamo a pensare alla realtà del male. Tutti siamo chiamati a passare attraverso questi atteggiamenti:
- Riconoscimento esplicito del proprio male.
- Atteggiamento di perdono per poterlo accettare e non sentirsene schiacciati.
- Possibilità di viverlo come esperienza positiva di misericordia, ricevuta abbondantemente da Dio e da riversare poi generosamente sui fratelli.
L'integrazione ci permette di passare continuamente:
- dalla difesa di sé alla libertà di dare la vita.
- dalla solitudine alla comunione.
- dal peccato alla salvezza riconosciuta ricevuta e riconoscente.
Nessun commento:
Posta un commento