La Bibbia non può essere letta senza tener conto dei vari generi letterari. Soprattutto l'Antico Testamento abbisogna di un criterio di lettura oggettivo. Una persona atea non può accostarsi alla Sacra Scrittura partendo dall'Antico Testamento. Esso ha dei pezzi molto cruenti e forti che potrebbero allontanare la persona che cerca un primo approccio con la religione.
La Genesi, che racconta la Creazione del mondo e il peccato dell'uomo, appartiene al Pentateuco, raccolta di cinque libri che descrivono la Torah. Non è difficile notare che nella Genesi vi sono due racconti della creazione del mondo: uno più antico di tradizione Jahvista e l'altro più moderno di tradizione Eloista.
Non è una storiella quella del peccato dei nostri primogeniti. All'autore della Genesi premeva insegnare soprattutto due cose:
- la sacralità del sabato: siccome noi siamo stati creati ad immagine di Dio, dobbiamo riposare il settimo giorno come Lui fece.
- Il peccato che hanno commesso i nostri progenitori, è quello di disobbedienza, di rigetto di Dio, di mancanza di fede.
All'autore del libro premeva spiegare il motivo per cui l'uomo e la donna hanno perduto l'innocenza originale.
L'autore spiega dettagliatamente come una tentazione s'insinua nella vita dell'uomo, trascinandolo, a causa della sua adesione in peccati sempre più grandi.
La Genesi è in realtà un libro interessante, il cui scopo non è certo quello di porre l'attenzione sul frutto che l'uomo mangiò, ma sulla drammatica condizione dell'uomo sempre tentato, ormai, ad allontanarsi da Dio, e sull'inizio entusiasmante della storia della salvezza.
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