Nell’Ufficio delle Letture, oggi, era riportata un’omelia del Parroco Santo. Era molto bella: affermava che l’opera che rende felice l’uomo è quella di pregare e amare. Sono due aspetti che si compenetrano fra loro. Si uniscono, si confondono, fino a diventare un tutt’uno. La preghiera è l’anima della carità. La carità si nutre, si fortifica nella preghiera. È difficilissimo e si giunge a questo, solamente dopo aver scrutato bene il proprio animo, quindi le intenzioni personali, senza usare maschere di sorta, dopo sacrifici che ci fanno sanguinare.
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