In una preghiera d’invocazione allo Spirito Santo, si acclama: “Manda il tuo Spirito e tutto sarà creato, e rinnoverai la faccia della terra”. Gesù, in questo brano del Vangelo, come in tanti altri passi, cita il Vecchio Testamento per far comprendere che non è venuto affatto ad abolirlo ma compierlo. Con Gesù e la discesa dello Spirito Santo, si compie la nuova creazione, quel “in principio, ora e sempre” del gloria che recitiamo in onore della Santissima Trinità. Una Nuova Creazione, la Redenzione dell’umanità caduta nel peccato. Felice colpa, disse Sant’Agostino, che ha permesso che il Figlio di Dio sia disceso dal cielo per venire sulla terra e redimere l’uomo che tanto ama. Allora, in fede di questa nuova creazione, si ritorna al Principio, quando da Adamo nacque la donna, in tutto simile a lui, il suo completamento, come l’uomo è il completamento della donna. Si ritorna alla condizione del paradiso terrestre, quando l’uomo e la donna erano UNO come lo è la Santissima Trinità.
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