In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Abbiamo trovato Gesù! Che bel tesoro! Quando si trova veramente Gesù, si ha il desiderio di annunciarlo, di farlo conoscere agli altri. Chissà che carica di umanità poteva avere Gesù da attirare le persone! La sua umanità era perfetta. Tante volte lo sperimentiamo anche noi, quando stiamo con persone che ci trasmettono tanta pace nel cuore: desideriamo stare con loro, ascoltarle. E Gesù possedeva un’umanità straordinaria. Non mi stanco mai di ripetere che più una persona è umana più è capace di stabilire un incontro con Dio. Chi non capisce il prossimo è inumano perché non ha mai sperimentato la fragilità umana e non riesce a comprendere.
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