Il discorso del perdono è sempre ostico. Difficile da accettare e soprattutto da praticare perché deve scendere in tre dimensioni: mente, cuore e memoria. Forse la pratica del perdono rimane più difficile alla memoria, infatti, quando meno ce l'aspettiamo, ricordiamo il male subito anche se sepolto da anni. Guardando la cosa sotto questo punto di vista, potremo comprendere ancor meglio il saluto di Gesù rivolto ai discepoli: "Pace!". Bisogna sapersi riconciliare con se stessi e con gli altri. E' un lavoro continuo, non è solo di un giorno e forse proprio questo spaventa: il fatto di non debellarlo del tutto.
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