lunedì 29 novembre 2010

O Signore, non sono degno...

Inizio della novena dell'Immacolata. Nell'altro blog ho parlato della frase del centurione, inserita nella Messa, ed oggi ecco che troviamo proprio questa parte di Vangelo. Il mio pensiero, però, va all'esperienza di fede di Maria e di tanti santi, che hanno saputo fondare la loro vita nella Parola di Dio, con coraggio e abnegazione...Vediamo quindi Maria accettare la maternità di un figlio particolare, quello di Dio, sfidare i benpensanti e la possibile lapidazione; Edith Stein continuare come religiosa nel suo convento pur sentendosi dire dai superiori che quella era solo una scelta di fuga alle persecuzioni naziste.
Perché Dio prova così le anime elette? Penso principalmente per far capire che ogni scelta debba partire da Dio e non perché qualcuno ci ha sorretto o ispirato umanamente. Entrambe, ad un certo punto della loro vita, potevano credere di essere state vittime di allucinazioni...Ma no, semplicemente credevano nella fedeltà di Dio che porta sempre a compimento l'opera da Lui iniziata.

domenica 28 novembre 2010

Prima domenica d'avvento

Forti le parole dell'atto penitenziale. Ci sono tanti impedimenti nel raggiungere la santità, impedimenti di varia natura, tra questi spicca senz'altro l'egoismo. Esso impedisce di vedere e riconoscere i bisogni del prossimo. A volte si può pregare anche in modo egoista, chiuso, chiedendo sempre aiuto per sé oppure per il semplice fatto che Dio, per attirarci, ci colma delle sue consolazioni. Questa, però, non è autentica vita cristiana. La vita cristiana non è tale senza la dimensione orizzontale, ovvero la carità verso i fratelli.

mercoledì 24 novembre 2010

lunedì 22 novembre 2010

L'offerta della vedova

La vedova offrì le poche monete che le servivano per vivere, mentre i ricchi, con un tintinnio assordante, gettavano la loro cascata di monete... Gesù alza gli occhi e commenta questa scena, forse ordinaria e approfitta della cosa per insegnare a chi gli stava vicino. Tante volte capita questo nella vita ordinaria: chi sembra dare poco dà il tutto. Quante volte si critica chi si presenta in modo modesto e non sappiamo il suo lavorìo interiore!

domenica 21 novembre 2010

Cristo, Re dell'Universo

Cristo viene sulla terra e annuncia il Regno di Dio. I suoi lo hanno preso come un regno terreno, ma il senso del suo kerygma si svela nel momento cruciale della sua morte in croce. Ecco il nostro Re: inchiodato alla croce con una corona, non dorata, ma di spine.

giovedì 18 novembre 2010

I talenti

Bellissimo il versetto del Vangelo che riporta una frase della lettera ai Corinzi. "Per grazia di Dio sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana"

mercoledì 17 novembre 2010

Hai abbandonato l'amore di un tempo

Ieri l'Apocalisse di san Giovanni Apostolo ha affrontato un discorso assai delicato che ho omesso dal
la mia meditazione ma mi pare importante trattarlo.
"Hai abbandonato l'amore di un tempo". Quest'amore era vivo nel cuore dell'uomo, ma si è raffreddato, forse a causa di un certo formalismo, o semplicemente Dio ha voluto provare il nostro amore, lasciandoci nell'aridità. Fatto sta che quello slancio che c'era una volta nell'entusiasmo dell'incontro con Gesù, è stato abbandonato. Oggi la lettura dell'Apocalisse, continua ad analizzare questo stato di cose. Tratta più precisamente del tarlo dell'abitudianarietà. Ho trattato ampiamente questo discorso nell'altro blog. L'abitudinarietà uccide lo spirito dell'uomo, gli toglie l'ossigeno e lo riduce ad uno sterile formalismo e ad una superbia esasperate. L'anima scende nella tiepidezza.

lunedì 15 novembre 2010

Il cieco

Anche noi siamo ciechi quando non apriamo i nostri occhi alle sofferenze dei nostri fratelli, allora dovremmo gettarci ai piedi di Gesù, come quel cieco che sfidò ogni rispetto umano e gridò:"Figlio di Davide, abbi pietà di me!"
Sì, dovremmo sentirci tutti ciechi e non degli arrivati... Così come il pubblicano al tempio che rimase in fondo battendosi il petto...
Sì, Signore, apri i nostri occhi e spalancali alle meraviglie del tuo amore!

lunedì 8 novembre 2010

Il perdono

Il discorso del perdono è sempre ostico. Difficile da accettare e soprattutto da praticare perché deve scendere in tre dimensioni: mente, cuore e memoria. Forse la pratica del perdono rimane più difficile alla memoria, infatti, quando meno ce l'aspettiamo, ricordiamo il male subito anche se sepolto da anni. Guardando la cosa sotto questo punto di vista, potremo comprendere ancor meglio il saluto di Gesù rivolto ai discepoli: "Pace!". Bisogna sapersi riconciliare con se stessi e con gli altri. E' un lavoro continuo, non è solo di un giorno e forse proprio questo spaventa: il fatto di non debellarlo del tutto.

domenica 7 novembre 2010

Il Dio dei vivi

Dio è il Dio dei vivi e non dei morti: chi è cristiano vive nell'attesa del suo incontro. Dopo 2000 e più anni, la Chiesa non affonda. I cristiani tutti illusi? No, non ci posso credere. Le conversioni avvengono dopo un incontro con Cristo. Non è fantasia: si sente il passaggio della propria anima dalla morte alla vita ed è un passaggio sensibile.

giovedì 4 novembre 2010

Le 99 pecore


L'amore di Dio sorpassa ogni concezione umana: Gesù cercava i peccatori, li amava, non ha mai recriminato il male ricevuto... E li ama tanto che va in cerca della pecorella smarrita, lasciando le altre 99 nel deserto. Quando si perde una cosa, infatti, viene quasi spontaneo dimenticare ciò che invece si possiede, per cercarla. Siamo tutti come la pecorella smarrita, vaghiamo lontano da Dio con i nostri pensieri e le nostre azioni, ma Egli ci cerca, nonostante i nostri sbagli e quando ci ritrova, ci porta sulle sue spalle, non permette che camminiamo e ci fa respirare la dolcezza del suo incontro.

martedì 2 novembre 2010

La Commemorazione dei defunti

Molti si sono riversati nei cimiteri per trovare i propri cari e rendere loro omaggio. Ma chi veramente sa che in questa settimana si può lucrare l’indulgenza plenaria? Chi pensa alle anime dei defunti? Chi si domanda dove saranno? È questa la domanda fondamentale che il fedele si deve porre. Un po’ di tempo fa lessi un libretto scaricato da internet che mi aveva segnalato giust’appunto “la stella della Senna”.
In quel periodo risultò molto utile alla mia anima che ad ogni passo s’interroga sulla morte. Cercavo prove sull’al di là e quel libretto non lasciò adito ai dubbi. Quando uno scrive in tal maniera, emerge la sua esperienza tangibile da ogni sua parola. Il libro inizia proprio così, con la narrazione di un’esperienza personale. Gli si presentò un’anima che riconobbe per quella di sua mamma la quale gli chiedeva il beneficio di una Messa per andare in Paradiso. Dev’essere stata un’esperienza molto forte per quel prete, il quale, dinanzi alla visione, s’interroga come sua mamma che aveva perso un occhio in un atto altruistico, potesse essere ancora in Purgatorio! Ella sgranava in continuazione rosari e non si lesinava nelle opere di carità. Si dava tutta a tutti. Ed infatti, quando la mamma gli domandò la Messa di suffragio egli uscì in un’esclamazione: “Voi! Ancora in Purgatorio!”.
Hanno bisogno delle nostre opere di carità, delle nostre offerte, delle nostre preghiere, perché non sappiamo dove sono i nostri defunti. Mi colpì anche la testimonianza di una ragazza tedesca, approvata dalla Chiesa e quindi veritiera. È talmente agghiacciante nella sua crudezza, che mi è rimasta impressa e ho compreso che durante la nostra vita terrena, Dio ci fa sperimentare tante volte il suo silenzio, per muoverci a pietà delle anime che continuamente sono in pericolo di cadere nell’inferno. Quella ragazza, che faceva parte dell’azione cattolica, perse un’amica in seguito ad un incidente stradale. Ne fu informata per telefono dalla madre e subito, sapendo che la sua amica non era molto devota, si preoccupò della sua anima e ordinò una messa in suo suffragio. Ma, durante la notte, verso mezza notte, ebbe luogo la visione che l’atterrì ma la ricondusse ad una vita cristiana più autentica. L’anima della sua amica era precipitata nell’inferno! Inferno che lei stessa aveva scelto.

lunedì 1 novembre 2010

La festa dei Santi

“Affrettiamoci verso i fratelli che ci aspettano” acclama san Bernardo. E’ la seconda lettura dell’Ufficio delle Letture. Sì, dobbiamo affrettarci fin da questa terra ad entrare nella dimora dei Santi, per il Nome di Cristo stesso. Perché non diamo scandalo agli altri, gettando così, senza volerlo, fango sopra il nome di Dio.